Basket

Lugano Tigers: «Sarebbe bello poter tornare nei playoff»

La squadra bianconera riparte dal vivaio e dal tecnico Montini – Cedraschi: «Felici di aver confermato i giovani»
Sabato prossimo all’Elvetico l’esordio contro il Ginevra. ©CdT/Chiara Zocchetti
Fernando Lavezzo
19.09.2025 17:19

Nel ribadire il sostegno della città ai Tigers e le opportunità offerte dal nuovo palazzetto, pronto per la fine di novembre del 2026, il vicesindaco di Lugano Roberto Badaracco ha pure rilanciato l’eterno tema della fusione con la SAM Massagno: «Con una struttura simile, è forse giunto il momento di unire le forze». Musica del futuro? Lo vedremo. Nella realtà attuale, le due società ticinesi di Swiss Basket League non sono nemmeno riuscite a coordinarsi per le rispettive conferenze stampa, entrambe organizzate oggi.

Ma veniamo all’imminente stagione, che vedrà i bianconeri esordire sabato 27 settembre all’Elvetico contro i campioni in carica del Ginevra. «Sarebbe bello tornare ai playoff», dice il presidente Alessandro Cedraschi. Un obiettivo solo sussurrato per una squadra che negli ultimi 4 anni è rimasta fuori dai giochi per il titolo. «Il nostro scopo e avere una società sana, che possa far confluire sempre più giovani nel club», aggiunge il «Cedro». Il vivaio resta in effetti un fiore all’occhiello dei Tigers: «È forse il più importante della Svizzera». Nel 2024-25, il centro di formazione bianconero guidato da Carlos Lopes ha fornito 7 nuovi giocatori alla prima squadra e 6 alle Nazionali giovanili. Senza dimenticare i trofei: titoli nazionali U14 e U18, argento nazionale U16 e «en plein» in Ticino (campionato + Coppa) per le squadre U14, U16 e U18. «Il connubio tra movimento giovanile e prima squadra è per noi imprescindibile, uno aiuta l’altra a sopravvivere», sottolinea il presidente. «Vogliamo dare ai ragazzi del nostro territorio la possibilità di costruire una carriera d’alto livello, magari all’estero. La strada è quella giusta, anche grazie alla nuova immagine veicolata dalla Nazionale e dalla federazione».

Un nucleo nostrano

Alessandro Cedraschi si rallegra di aver confermato tutti quei giovani che avevano ben figurato nella scorsa stagione: «Noi non tarperemo mai le ali a nessuno di loro, ma siamo felici di aver potuto ricostruire la squadra intorno a questo nucleo locale. Con un anno d’esperienza in più, c’è il potenziale per fare meglio». Lo zoccolo duro è composto da ragazzi quali Oliver Sassella, Andre Donnelly, Adrian Montanari, Claudio Picco (out per infortunio fino a Natale), Matteo Schultz e Mathias Mete. Sono poi rientrati alla base Andrea Broggi e Andrea Bracelli, mentre dalla SAM sono arrivati Ivan Tanackovic e Simone Togni. Altri giovani saranno integrati in un Lugano che avrà quali leader i due nuovi lunghi americani, Londell King e Trey Moses: «Saranno fondamentali soprattutto sul piano fisico», ha spiegato Cedraschi. Nessuna novità, invece, sulla trattativa con Roberto Kovac: «Siamo in contatto», conferma il presidente. Dopo l’addio al Friburgo e il rientro in Ticino, l’ex capitano della nazionale vorrebbe giocare nei Tigers. A rallentare il tutto ci sono le ridotte risorse finanziarie del club, che resta però possibilista. All’allenatore Valter Montini non dispiacerebbe un rinforzo di questo calibro, ma il tecnico italiano è comunque felice del gruppo a disposizione: «È il mio quarto anno su questa panchina e anche stavolta avremo la stimolante possibilità di far crescere i nostri ragazzi. Oliver Sassella, protagonista ai Mondiali U19, è l’emblema del grande lavoro che i nostri ragazzi stanno svolgendo ogni giorno. L’anno scorso in tanti hanno riconosciuto la bontà del nostro gioco, ora vorremmo fare passi avanti in difesa».