Basket

Massagno non dà scampo a Friburgo

Grande prova della SAM che infligge ai burgundi la prima sconfitta della stagione - Marko Mladjan: «Siamo gli unici in grado di dargli fastidio»
©Chiara Zocchetti
Mattia Meier
18.02.2024 19:43

Eccola lì, la SAM, splendente e al suo meglio, un meglio atteso per tutta la stagione, esploso in un pomeriggio in cui ha fatto cadere l’imbattibilità di Friburgo, da sabato un po’ meno distante dei 10 punti che separano le squadre in classifica. Ci è riuscita con attributi e talento, un condensato di qualità viste con il contagocce quest’anno in collina. Da cui ora si staglia un orizzonte diverso. Purché l’aver fermato la corazzata burgunda sia stimolo al cambiamento e non un crogiolarsi fine a sé stesso.

Nient'altro che briciole

Dunque anche gli dei sanguinano. Eccome se lo fanno. «L'avevo già detto e questa sera lo abbiamo dimostrato in campo, siamo forse l'unica squadra in grado di battere questo Olympic». Parole di capitan Marko Mladjan del dopo partita, un concetto espresso dopo la SBL Cup diventato dolcemente concreto a Nosedo. Due volte Friburgo è caduto in stagione, due volte per mano della Spinelli. Che con sabato non ha risolto tutti i suoi problemi, ma ha mostrato di che pasta può essere fatta quando non disperde il suo potenziale. A Friburgo non ha lasciato che briciole, uno stuzzichino ad inizio partita, iniziata a spron battuto dai burgundi, e poi ha fatto il vuoto, senza mai tremare, flirtando regolarmente con il +20, facendo del -9 friburghese arrivato nel quarto periodo l'unico e sporadico vero momento di apprensione, liquidato nel giro di un attimo con fare “da grande”, lo stesso messo in tutto il match; un paio di difese come si deve e la ricerca di soluzioni sicure dall'altra parte del campo.

Il marchio di «Ockee»

Per fare limpresa, ha impresso ritmo, marchio e impronta alla gara, pescando solo il meglio da sé stessa. Con la sua difesa fisica e dinamica, dalle rotazioni sempre attente, ha asfissiato l'attacco ospite, togliendoli ritmo, fino a mandarlo fuori giri (6/27 da 3). E quando si è trattato di mettere punti a canestro, ha saggiamente fatto leva sulla quantità unita alla qualità, spedendo la miglior difesa del campionato verso casa con 90 punti sul groppone; sei uomini in doppia cifra, cavalcati a rotazione, vuoi con Clanton e Ballard in zona pitturata, vuoi con Solcà e i Mladjan da fuori. Tutti a seguire la via tracciata da Williams, leader vero, giocatore totale sabato una volta di più, faro con i suoi punti in abbrivio per tamponare l'aggressiva partenza avversaria e dare fiducia alla truppa e poi onnipresente ombra felina che ha morso le caviglie burgunde spuntando regolarmente tra le pieghe di un match emotivamente dominato.

Qualcosa è cambiato

«Ci serviva come il pane una prestazione così. Ma era nell’aria. Giovedì c'è stato un bel confronto in spogliatoio, e venerdì i ragazzi si sono allenati con un'intensità vista raramente. Se giochiamo così, non siamo secondi a nessuno». Si è sempre detto più motivatore che allenatore, Robbi Gubitosa. Sabato ha unito al meglio le due cose; ha mandato in campo i suoi ragazzi con la testa giusta, e poi gestito il match al meglio. Azzeccando, tra le varie cose, le rotazioni, e decidendo di andare a tratti “piccolo”, con Clanton e quattro esterni, sfidando i centimetri e i muscoli friburghesi, mossa che ha pagato sui due lati del campo. Ora arrivano un paio di settimane di pausa; per staccare, calmare le emozioni, e poi ripartire. Possibilmente da sabato, punto di partenza e non d'arrivo. Per dimostrare che sì, forse in collina qualcosa è cambiato.

Lugano senza punti

Nessuna gloria invece per il Lugano, impegnato a Monthey e uscito senza punti dalla trasferta vallesana, cui è arrivato “corto”, privo di Warden, ai box per un problema a un menisco. Una battuta d'arresto che rimette i bianconeri nuovamente all'ottavo posto in classifica, ancora a braccetto con Losanna, prossimo avversario dei bianconeri all'Elvetico tra una decina di giorni. Mattia Meier