Playoff

Niente da fare a Neuchâtel, la SAM è già in vacanza

Si è conclusa a gara-4 delle semifinali la stagione del Massagno di Robbi Gubitosa – I sottocenerini, che puntavano al titolo, non sono riusciti a venire a capo della squadra romanda – L’ultimo atto vedrà i neocastellani sfidare il «solito» Olympic Friburgo, che ha eliminato il Ginevra
© KEYSTONE / PETER KLAUNZER
Mattia Meier
17.05.2022 23:39

Si è infranta sul ferro, con un tiro di Marko Mladjan, la speranza della Spinelli di allungare la serie a gara-5. E con lei la propria stagione. Che invece è finita questa sera, sotto le volte di una Riveraine in festa per la finale raggiunta e che vedrà i suoi beniamini contendere il titolo al solito Olympic Friburgo, liberatosi di Ginevra. Non ha rubato nulla Neuchâtel, andato in crescendo e finito in fondo per essere quello che la SAM avrebbe voluto ma non è mai stata. Sfruttando le capacità della coppia intercambiabile Fofana-Colon, trovando per strada un Giddens che ha finito per fare la differenza sotto canestro, e intorno un gruppo a lavorare senza cercare le glorie del palcoscenico, dall’esiziale Morris di gara-2 alla stoppata con cui Anabir stasera - con 3 secondi sul cronometro - ha fermato Taylor e le velleità massagnesi. Velleità che a inizio campionato dipingevano un quadro finale ben diverso che una stagione senza titoli e il traguardo all’altezza della semifinale dei playoff. Non è crollata, vero, come sabato ha perso per un tiro entrato e uno uscito; eppure la Spinelli ha perso, pur essendo stata costruita per fare altro.

Fatiche offensive

Anche in gara-4, come ormai dal secondo episodio della serie, la SAM ha faticato in particolare a livello offensivo. Pur lavorando bene nella propria metà campo, è stata «tradita» dai fratelli Mladjan, rimasti a 2 punti complessivi e 0/6 dal campo per oltre tre quarti prima di un lampo finale. La squadra di Gubitosa non ha trovato regolarità, andando a fiammate. Ha avuto finalmente un Taylor aggressivo e con una mano meno «quadrata», un Williams da applausi nel terzo quarto con 7 importantissimi punti, la solita solidità di James, ma fuori dalle estemporaneità è arrivato poco, con Kovac freddo, Nikolic svagato e Baldassarre troppo timido offensivamente. Tutto questo ha finito per costringerla ad una gara di rincorsa, con quell’aggancio e quel sorpasso per tutto il primo tempo sempre rimasti lì ad un passo, concretizzatisi infine a inizio ripresa grazie ad un paio di giocate di Williams (41-42 al 22’), ma poi non a caso svaniti nel giro di un paio di minuti (46-42), per una nuova rincorsa fino al finale testa a testa. Prima 5 punti consecutivi di Marko Mladjan per il pareggio (69-69), poi la risposta dell’altro Mladjan a Giddens e quella ancora di Marko a Martin in uno scambio di pareggi rotto da Popovic a 13’’ secondi dal termine. Definitivamente a quel punto, perché pochi secondi più tardi Anabir inchioderà al tabellone la penetrazione di Taylor e sul suono della sirena il ferro respingerà il tiro per il supplementare di Mladjan. Rimandando a casa, e dietro la lavagna, la squadra della collina.

Ultimo passo

Da sabato la finale vedrà quindi opposti i neocastellani a Friburgo, che avrà dalla sua non solo il fattore campo. In semifinale i burgundi hanno perso all’ultimo tiro gara-1 e poi sono tornati a martellare, lasciando le briciole a Ginevra. Che non è Neuchâtel, vero, così come la SAM non è (ancora) l’Olympic, non tanto per budget o struttura, ma per capacità di uscire vincente da partite, o situazioni, complicate. Con l’Union, Massagno ha giocato tre partite così così e le ha perse tutte di poco; per diventare «grandi», l’ultimo passo sta proprio nella capacità di portare dalla tua match del genere.

 

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