Omaggio ad Alex Martino: «Vent’anni con la SAM»

Debutto con addio quello di oggi a Nosedo per la Massagno. La prima casalinga della stagione della squadra della collina contro Monthey (17.30) sarà anche l’occasione per omaggiare e salutare Alex Martino – dalle giovanili alla prima squadra una vita (20 anni) in maglia SAM – che quest’estate ha deciso di salutare il basket giocato. «La mia prima partita ufficiale in serie A è stata un derby a Lugano (19.12.2024 ndr.), avevo 15/16 anni – ci racconta il diretto interessato – Entrai nel finale, puro ‘garbage time’, ma ricordo ancora l’emozione di sentir venir chiamato il mio nome e di mettere piede in campo. Poi era un derby, appunto, quindi l’Elvetico era pure piuttosto pieno. Furono pochi minuti, ininfluenti per il risultato, ma mi difesi bene».
Il coach che allora pronunciò quel nome non poteva che essere uno solo: «Robbi Gubitosa, l’allenatore più importante della mia carriera. Ho iniziato con lui, e finito con lui. Mi ha preso dal settore giovanile e portato nella massima serie, rompendomi le scatole giorno dopo giorno per farmi crescere e migliorare. Ha visto qualcosa che ad altri era forse sfuggito, ma fu importante avere qualcuno che credesse in me. Mi ha fatto diventare un giocatore da serie A».
«La mia unica società»
Un percorso interno, societario e umano, iniziato sin da piccolo per Martino: «La SAM è stata la mia unica società. Robbi mi ha portato in serie A, altri prima di lui però sono stati fondamentali per arrivare a quel punto; Stefano Gaggini, Lucio Bracelli, Cristiano Iannitti e Dean Dusic, tutti importanti nel mio processo di crescita».
Una decina abbondante di stagioni in quella che oggi è la SB League significa tanti compagni: «Tantissimi. La scelta dei più importanti è dura. Allora dico: Isaiah “Ockee” Williams lo metto al primo posto. Un leader vero, dentro e fuori dal campo, malgrado il suo talento è sempre stato umile, semplice, a disposizione della squadra e dei compagni, il miglior compagno di spogliatoio mai avuto. Poi i fratelli Mladjan; il loro arrivo ha portato la SAM a livelli mai visti in precedenza. Con la loro mentalità, con il loro carattere, mischiati al talento, hanno alzato il livello di tutti. Oggi più che compagni sono amici per me».
Parecchie emozioni
292 le partite in maglia massagnese hanno sicuramente portato parecchie emozioni, proprie e di squadra: «A livello personale ricordo una partita a Friburgo nel 2020; 15 punti senza errori al tiro, una serata indimenticabile, rimasta infatti scolpita nella mia memoria. Poi, la semifinale play off di due anni fa con Neuchâtel, l’infortunio di Solcà che mi lascia quale unico playmaker e le mie due prestazioni nelle decisive gare della Riveraine. A livello di squadra, la vittoria in Coppa della Lega nel 2023. Una “coppetta” forse, ma arrivavamo da 2 finali perse nella competizione, la voglia di vincere di quel gruppo fu incredibile, fu incredibilmente liberatorio, e poi quello spogliatoio era il migliore in cui sia mai stato. Non a caso quella stagione, con 3 finali in altrettante competizioni, è stata in generale la migliore della mia carriera».
A soli 27 anni (Martino è classe 1998), nell’era delle carriere che sembrano non voler finire mai, dire basta suona strano, malgrado il chilometraggio: «So che all’esterno può sembrare così. Ma era il momento giusto, sono intervenuti più fattori. Però poter dire addio a quello che è stato il tuo unico club in 20 anni per tua scelta, non per infortuni o altro, e farlo lasciandoti dietro solo ottimi ricordi e rapporti, è stato il miglior modo possibile di salutarsi. Non dico non giocherò mai più, ma di sicuro non succederà in serie A».
Come sempre, il nostro basket, che poco concede al professionismo, ad un certo punto impone scelta di vita: «È arrivato il momento di pensare alla mia vita professionale. La SAM e il basket mi hanno dato tanto, ma prima poi devi prendere una direzione e mettere il focus o sullo sport o sul tuo futuro in generale. Per me oggi è il momento di chiudere un bellissimo capitolo, e di chiuderlo al meglio, per aprirne un altro».