Basket

SAM Massagno, proibito sbagliare

La Spinelli, sconfitta sabato in casa del Neuchâtel, si trova ora sotto 2-1 nella semifinale Gara-3, giocata punto a punto, è sfuggita dalle mani dei ticinesi nel finale, tra proteste e falli tecnici - Domani sera alla Riveraine la quarta sfida - La squadra di Gubitosa vuole riportare l’Union a Nosedo
Per Uros Nikolic e la SAM non è ancora il momento di arrendersi. ©Keystone/Jean-Christophe Bott
Mattia Meier
16.05.2022 06:00

La SAM si lecca le ferite dopo la sconfitta in gara-3 che la condanna ora a vivere pericolosamente sull’orlo dell’eliminazione e a doversi giocare tutto già domani, nel quarto episodio della serie. Battuta d’arresto amara quella della Riveraine, arrivata grazie a una giocata di un imprendibile Fofana, autentico mattatore del match tra neocastellani e ticinesi. Quel «go to guy» che è invece mancato in casa Spinelli, incapace di trovare un perno a cui aggrapparsi e allo stesso tempo di compensare tale mancanza lavorando di squadra. Questione di dettagli, in un match giocato punto a punto perso non tanto, o non solo, nei suoi episodi finali, ma anche prima, con un paio di fughe non concretizzate e che avrebbero potuto dare tutto un altro volto al finale di partita. Poi va anche dato il giusto peso alla grande prestazione del citato «top scorer» dell’Union, con 21 punti e 5 assist capace di portare sulle sue giovani spalle i compagni di squadra. Ci ha messo lo zampino nel ricucire le fughe di cui sopra, ha deciso il finale con un ultimo quarto da 8 punti e la penetrazione a fil di sirena facendo sostanzialmente la differenza. Senza di lui, staremmo parlando di un’altra partita.

Nervi tesi

Tuttavia, questa si è giocata e questa va negli annali, e ora in collina non si può più sbagliare. E per quanto Neuchâtel non stia rubando niente confermandosi squadra all’altezza delle sue ambizioni, finire la stagione già domani rappresenterebbe per la SAM qualcosa di più uno smacco. Per evitarlo, aiuterebbe riuscire a venire a capo dei limiti, soliti ormai ripresentarsi nel momento meno opportuno. Sabato, negli ultimi tre minuti di gioco, la tensione ha fatto saltare nuovamente i nervi, tra panchina e campo. Un discorso che sa ormai di coperta corta, perché se è vero che non tutti i fischi sono sembrati condivisibili (quello di Kovac su una tripla di Fofana ad esempio), questo, oltre a far parte del gioco, non giustifica - o non dovrebbe a questo stadio della competizione - generali perdite di nervi che generano solo viaggi gratuiti in lunetta agli avversari con evidenti riflessi sulla lucidità di squadra. Tra campionato e coppe, in stagione più di una partita importante è sfuggita dalle mani della Spinelli nel finale, spesso tra proteste, rabbia, falli tecnici e poca razionalità di gioco.

Attacco stagnante

In difficoltà, in gara-3, ci è andato anche l’attacco biancorosso, fermatosi poco sopra il 40% (22/53 complessivo dal campo). Se la difesa ha costretto i padroni di casa al 35% dal campo (19/53), tenendo botta anche a rimbalzo (36-30 per i ticinesi), dall’altra, oltre ai fratelli Mladjan (33 punti in coppia), coach Gubitosa ha avuto poco dagli altri, con un paio di «soliti noti» a girare a vuoto: Taylor, che continua ad essere fuori fase in questi playoff, e Nikolic, 13 anonimissimi minuti senza canestri. Al di là dei singoli, l’attacco stagnante risulta indigesto in pomeriggi come quello di sabato. Nel terzo quarto la Spinelli è salita un paio di volte a +6, a quel punto massimo vantaggio di un match dai continui cambi di «leadership», ma tra qualche giocata di Fofana e l’incapacità di dare continuità, al momento non è mai andata oltre, pur avendo l’opportunità di farlo. Pagandone poi il prezzo nel finale punto a punto. Domani altra gita alla Riveraine, per riportare la semifinale in Ticino per gara-5 servirà un salto di qualità. Intanto Friburgo, ripreso il controllo della serie con Ginevra, ha annunciato l’arrivo di Raijon Kelly, ex SAM, per sostituire Jordan, «out» per la stagione.