Basket

SAM, scatta da Nosedo la serie dei quarti di finale

La Spinelli dovrà vedersela con gli Starwings di Basilea, che si sono guadagnati i playoff all’ultima chiamata - Roberto Kovac: «Siamo pronti per questo ultimo mese di campionato - Nello sport ci vuole anche un po’ di fortuna»
Roberto Kovac contento per quanto ha fatto fin qui con la maglia della SAM. © CdT/ Chiara Zocchetti
Mattia Meier
22.04.2022 20:50

Tempo di playoff per la massima serie di basket. Finalmente, aggiungiamo, dopo un terzo turno trascinatosi piuttosto stancamente, utile soprattutto al mucchio di centro classifica per regolare le posizioni e assegnare il fattore campo al primo turno. Ginevra se lo è conquistato all’ultima curva, anche grazie alla spazzolata presa da Swiss Central a Massagno. Così come all’ultima chiamata si sono presi i playoff gli Starwings (e Monthey), issatisi addirittura al 7. posto in concomitanza al crollo di Boncourt, tassello finale di una stagione disastrosa in terra giurassiana. In premio, il quarto di finale contro la Spinelli che scatta questo pomeriggio a Nosedo (3-0 il bilancio stagionale per la SAM). Primo turno in discesa quindi per i ticinesi? Sulla carta senza dubbio, per valori e fattore campo. Attenzione però: è in fondo solo di un anno fa la cavalcata trionfale dei basilesi, arrivati fino all’atto finale dall’ottava posizione dopo aver fatto fuori Ginevra - allora prima della classe - e poi, sull’onda dell’entusiasmo, Neuchâtel, prima di arrendersi a Friburgo. Erano però tempi e squadre differenti, per quanto prossimi: serie «best of 3» (quest’anno si è tornati al «best of 5»), quindi più soggette a quelle sorprese che le serie lunghe tendono a sbiadire, mentre oggi i vari Burns, Millon e Milenkovic di turno, mattatori di quei playoff, vestono altre maglie. C’era anche Roberto Kovac, canotta Lions addosso, un anno fa. Anche lui oggi veste una maglia differente, e ci spiega come anche la sua squadra attuale è ben diversa, non solo per questioni di ragione sociale. «L’anno scorso pensavamo di aver già vinto, ecco tutto. Qui è diverso; vero, io posso parlare solo per me, non posso sapere cosa pensano i compagni, ma non stiamo approcciando i playoff pensando di avere vita facile, posso assicurarlo. Siamo concentrati sull’obiettivo, pronti per quest’ultimo mese di campionato».

Imperativo focalizzarsi

La pozione magica per vincere non esiste, piuttosto cambia continuamente, soggetta alle volubilità umane. Ma capacità di adattamento e consapevolezza di sé stessi, l’ordine fatelo voi, rimangono però attitudini fondamentali nei playoff, come ci ricorda ancora la guardia massagnese. «La cosa più importante è prenderla seriamente, non importa contro chi giochi, devi essere pronto a dare il massimo, sempre. Nei playoff l’intensità sale. È anche vero che forse a livello mentale dobbiamo ancora fare un salto di qualità. Qui l’esperienza aiuta, poi ognuno è fatto in modo diverso va da sé, ma dobbiamo imparare a rimanere concentrati, guardando sempre avanti, dimenticando quanto appena fatto. Pensiamo ad un paio di sconfitte con Friburgo; abbiamo giocato bene per 38 minuti, poi alle prime difficoltà abbiamo iniziato a farci prendere dalla foga, a pensare «ci siamo vicini, adesso non possiamo sbagliare. È proprio così che poi sbagli. Ripeto, il trucco è mantenere il focus su sé stessi, lavorare possesso dopo possesso». Ma Kovac è ben consapevole che per arrivare fino in fondo ci sono cose che puoi controllare (vedi risposta sopra), e altre meno. «Nello sport ci vuole sempre anche fortuna. Un infortunio, un fischio in una direzione piuttosto che in un’altra, i fattori esterni, indipendenti da noi, che possono decidere una partita, o una serie, non mancano mai. Per questo ribadisco l’importanza di lavorare su di noi. Più sei pronto, meno queste cose possono arrivare ad influenzarti». Aiuta anche avere un gruppo compatto, ricco di talento ma... povero di bizze da prime donne. «È che siamo tutti vecchietti ormai (ride ndr.). Questo vuol dire che nessuno cerca il palcoscenico, nessuno ha interesse particolare a farsi vedere, le nostre carriere ormai sono fatte. Vogliamo vincere, quello sì, e sappiamo per esperienza che lo si fa di squadra, non singolarmente. In più il gruppo è ottimo, da coach Gubitosa al ragazzino in panchina, andiamo tutti d’accordo».

Assenze e ritorni

Per tutto il primo turno mancherà probabilmente Williams, ancora alle prese con dolori alla caviglia. «Lui è un tipo di giocatore in grado di darci qualcosa che nessun altro è in grado di darci. La sua difesa sugli esterni, la capacità di andare a rimbalzo, l’energia che ci mette ogni volta. Se penso a me e Dusan, due tiratori, lui è l’incastro perfetto. Speriamo di ritrovarlo strada facendo, sarebbe più che importante». A compensare la sua assenza Kovac ci proverà comunque. Tornato in Ticino dopo anni di peregrinaggio, l’ormai prossimo 32.enne ha chiuso la stagione regolare con 15 punti di media (seconda bocca di fuoco per la Spinelli) e il 39.5% dalla lunga distanza. «La stagione è stata positiva, e adesso fisicamente sono a posto. Sempre felice della mia scelta, è stato un anno diverso per me, mentalmente sono molto più sereno, stare vicino alla mia famiglia, sistemarmi con la mia ragazza, mi ha fatto sicuramente bene, in campo e fuori».

Final Four giovanili

A Mendrisio invece, per tutto il fine settimana, andranno in scena le Final Four cantonali giovanili, organizzate da TicinoBasket in collaborazione con Mendrisio Basket. Le palestre del liceo mendrisiense e quelle del centro scolastico di Canavee faranno da cornice alle giovani leve, femminili e maschili, che dalle categorie U12 fino a quella U18 andranno a caccia dei titoli cantonali. Informazioni e programma su ticinobasket.ch.