MotoGP

Basteranno le sprint race a salvare le due ruote?

Dall’addio di Rossi e gli infortuni di Marquez, il massimo campionato continua a registrare un calo d’interesse - Per generare un cambio di tendenza, la Dorna ha deciso di puntare tutto sulle corse brevi del sabato, ispirandosi alla F1
Bagnaia cercherà il bis iridato in un campionato che non piace come un tempo. © Keystone/FAZRY ISMAIL
Maddalena Buila
15.03.2023 20:46

Il conto alla rovescia è iniziato. Tra undici giorni si alzerà il sipario anche della MotoGP, che debutterà in Portogallo, sul Autódromo Internacional do Algarve. Il favorito del primo GP di stagione è il campione in carica Pecco Bagnaia, velocissimo durante i test di Portimao. Sarà lui l’uomo da battere, il primo che cercherà di puntare al bis iridato con il numero 1 dai tempi di Mick Doohan. Il 26.enne di Torino preferisce però stare coi piedi per terra. «I test sono una cosa - ha detto domenica al termine della preseason -. Il weekend di gara un’altra. Dovremo dunque pazientare. Sicuramente tutto il lavoro che abbiamo fatto ci ha portato a un livello alto, aspetto che naturalmente non può che renderci felici. Ma attendiamo la gara per avere riscontri più precisi. Senza dubbio possiamo dire che se la corsa fosse domani, saremmo pronti a lottare per la vittoria».

Le chances dei compagni

Capaci di giocarsi le loro carte, saranno però anche gli altri tre piloti che quest’anno guideranno una GP23. Enea Bastianini, Jorge Martin e Johann Zarco non daranno certo vita facile al campione del mondo in carica. Bestia, nonostante sia inserito in un nuovo team, con un nuovo capotecnico e una nuova moto, sembra aver preso piuttosto rapidamente le misure della Desmosedici 2023. Agguerrito come lui anche il 25.enne di Madrid, che dopo aver visto sfuggire la sella ufficiale, è intenzionato a dare il tutto per tutto per la Prima Pramac Racing. Il pilota francese, secondo dopo i test di Portimao, ha invece speso parole d’elogio nei confronti del nuovo motore Ducati, augurandosi che quest’anno possa servirgli per agguantare la prima vittoria in carriera. Nel box del team bolognese aleggia comunque tanta serenità. La Ducati, d’altronde, ha piazzato sette moto nelle prime otto durante i test di Portimao dello scorso weekend.

Dopo la partenza di Vale

A sorridere un po’ meno, invece, è tutto il mondo delle due ruote, soprattutto il massimo campionato. Se la Formula 1 brinda con il miglior champagne guardando le cifre dello scorso anno (quando gli introiti hanno raggiunto quota 2,5 miliardi) e assistendo a un continuo aumento dei fan, lo stesso non si può dire per la MotoGP. Il Circus sta infatti accusando un calo di spettatori piuttosto netto. I motivi principali? Il ritiro di Valentino Rossi e gli anni difficili di Marc Marquez. Il team manager della Yamaha Lin Jarvis aveva espresso il pensiero di tutti, quando sottolineò che, senza dubbio, l’addio al paddock del Dottore avesse sferzato un duro colpo alla popolarità di questo sport, testimone negli ultimi tempi di una perdita sostanziosa di interesse globale. Nemmeno la forza della Ducati della scorsa stagione, così come lo spettacolare trionfo di Pecco Bagnaia, sembrano essere riusciti a ridare linfa vitale ai fan. «Valentino Rossi non tornerà, e dobbiamo abituarci a questo. Dobbiamo lavorare tanto per cambiare il modo in cui promuoviamo lo sport, perché torni a diventare rilevante», aveva detto Jarvis.

Seguendo il modello della FIA

Per ora, però, il piatto della MotoGP continua a piangere. I dati di Sky, lo scorso anno, hanno registrato una media di ascolti per evento crollata di 1,6 milioni, ovvero il 25% in meno rispetto al 2021. La F1, sulla stessa emittente, ha invece viaggiato intorno ai 3,2 milioni di spettatori. Nel mirino è dunque finita la gestione della Dorna, che è andata a caccia di soluzioni per tentare di portare un po’ di intrattenimento in pista, generando un conseguente interesse. L’idea è stata quella di ispirarsi alle quattro ruote e alle corse brevi del sabato. In Formula Uno le tre gare sprint corse la scorsa stagione hanno incrementato la crescita degli ascolti dell’8%. Funzioneranno anche per le due ruote? La Dorna pensa - e spera - di sì. A differenza della F1, le sprint andranno in scena ogni weekend di gare, il sabato. I weekend dunque raddoppiano, con più punti in palio (12 per il vincitore della sprint, 9 per il secondo, 7 per il terzo e via scorrendo fino al nono che prenderà un punto) e un terzo in più di chilometri da percorrere. La corse del sabato genereranno una vera a propria inversione di tendenza? Lo scopriremo a metà stagione.