È il calcio, bellezza

Quella che appresta a concludersi il prossimo fine settimana sarà ricordata come una delle più belle stagioni dell’ultimo decennio. Se non la più bella. Poi, dipende sempre con quali colori cuciti addosso si guarda alla «bellezza». La regola non scritta nel calcio è sempre la stessa: per una che ride, altre due piangono. È il calcio, bellezza. Verrebbe da dire storpiando la celebre frase di Humphrey Bogart nella scena de «L'ultima minaccia».
Ma cos’è, in fondo, bellezza? Applicata al calcio, il richiamo va subito alla ricerca estetica di un gioco che sappia abbinare manovra, esecuzione e velocità e anche qualche trama di lucida follia. Che poi un concetto astratto non faccia sempre rima con «vincere» è un’altra storia. Come insegna la teoria del «corto muso» tanto cara a Max Allegri. E, per rimanere in tema di allenatori italiani in voga, è proprio vero che «la storia la scrive chi vince, gli altri la leggono». Parole ripetute come un mantra da Antonio Conte negli scorsi giorni.
E se è così, Castello e Semine hanno da poco scritto un nuovo capitolo di storia delle rispettive società. Il Castello di Croci-Torti si è laureato campione di Seconda Lega con novanta minuti d’anticipo, mettendo la parola fine a un campionato comandato dalla quinta giornata. Giorni intensi anche in casa Semine: la compagine bellinzonese ha prima raggiunto lo storico traguardo di una semifinale di Coppa Ticino, qualche giorno dopo ha sollevato al cielo il trofeo di campione di Terza Lega (Gruppo 2), a coronamento di una stagione esaltante sotto diversi punti di vista.
Domani (mercoledì) l’ultima semifinale di Coppa che vedrà opporsi proprio Semine e Castello. Per una che riderà, l’altra «piangerà». In fondo… è il calcio, bellezza.