Tra campo e palco, Censi: «Cadenazzo, alziamo l’asticella»

Un piede in campo, l’altro appena dietro al palco. La vita di Gabriele Censi, allenatore del Cadenazzo e imprenditore nel settore degli eventi, è un continuo gioco d’incastri. Allenamenti, concerti, riunioni, partite. Una vita a ritmo serrato, che ora si intreccia con l’inizio della nuova stagione di Seconda Lega, che il suo Cadenazzo approccia dopo un quinto posto storico, sinonimo di record di punti per il club, e tanta voglia di confermarsi.
«Manca poco al via – ci racconta – e mi aspetto una squadra che abbia voglia di migliorarsi sempre, nel lavoro quotidiano. Voglio un gruppo che giochi ogni partita per provare a vincerla, che sia umile ma consapevole dei propri mezzi». Il livello, però, sarà più alto. «L’arrivo in Seconda di Semine, Chiasso e Rapid renderà il campionato più duro dello scorso anno. Di solito chi sale parte per salvarsi, questa volta avremo tre squadre che giocheranno almeno da metà classifica in su. Sarà un torneo equilibrato, forse il più combattuto degli ultimi anni».
E sulle favorite, Censi non ha dubbi: «Semine e Chiasso davanti a tutti, ma occhio a Balerna, Morbio e altre 3-4 possibili outsider». E il suo Cadenazzo? «L’obiettivo è migliorare il quinto posto dello scorso anno. Se ci riusciremo avremo fatto qualcosa di davvero importante, vista la grande concorrenza».
Qualche volto nuovo c’è. «Per cause di forza maggiore ci sono stati più cambi di quello che mi aspettavo – ammette –. Abbiamo puntellato il reparto difensivo e sono soddisfatto del lavoro del nostro DS. Sono arrivati giocatori con la mentalità giusta, quella che serve per restare competitivi».
E ancora: «Dal mio lavoro negli eventi mi porto soprattutto la comunicazione e la gestione degli imprevisti. In campo, come nelle serate, do tutto me stesso per essere un esempio per il mio gruppo. Anche se parliamo di calcio dilettantistico, io lo vivo come un lavoro vero e proprio, perché spero che un domani possa diventarlo a tutti gli effetti. Allenare mi piace tantissimo, i ragazzi mi regalano emozioni che solo il calcio sa dare».
Ma come si ricava il tempo per esserci mentalmente e fisicamente al meglio? Questione di equilibri. «Essendo libero professionista riesco a gestirmi, ma devo ringraziare mia moglie: senza la sua disponibilità non potrei portare avanti la mia passione». Al tecnico del Cadenazzo abbiamo chiesto se avesse un punto di riferimento da allenatore. «Cerco di guardare tutti senza un punto di riferimento in particolare. Amo i lavoratori come Conte, capaci di portarti oltre i tuoi limiti, ma mi piace anche chi punta a un bel gioco, come Luis Enrique. Studio anche tecnici meno blasonati: appena posso guardo allenamenti di altre squadre per trovare spunti e adattarli al mio contesto ».
E se potesse scegliere un giocatore da allenare? «Doué del PSG. Ha un potenziale incredibile e un approccio che mi piace: migliorarsi sempre e non accontentarsi mai». Chi però ha avuto un’influenza reale el percorso è il suo ex allenatore Davide Morandi. «Il migliore che ho avuto, soprattutto a livello di comunicazione. Mi ha lasciato tanto».
Il Cadenazzo di Censi è pronto per la ripresa ufficiale dopo il tour di amichevoli. Il debutto stagionale è fissato per sabato in casa del Melide.