Lutto

Addio a César Luis Menotti, vinse il Mondiale del 1978 alla guida dell'Argentina

L'allenatore è morto a 85 anni
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Ats
05.05.2024 21:44

È morto a 85 anni César Luis Menotti, allenatore argentino vincitore del Mondiale del 1978 alla guida dell’Albiceleste. Menotti era ricoverato da aprile in un ospedale di Buenos Aires per problemi di salute. 

In un comunicato diffuso dall’Asociación del Fútbol Argentino si legge: «L'AFA, attraverso il suo presidente Claudio Tapia, esprime profondo cordoglio per la scomparsa di César Luis Menotti, ex allenatore della nazionale argentina che attualmente ricopriva il ruolo di direttore generale delle squadre nazionali, e invia il suo più caloroso abbraccio alla famiglia e ai suoi cari».

Cesar Luis Menotti, come si intuisce dal suo cognome, faceva parte di una famiglia che aveva origini italiane, di Ancona, come disse lui una volta. Dopo la carriera da calciatore fra Rosario Central, Racing, Boca Juniors e in Brasile con il Santos, cominciò ad allenare nei primi anni Settanta, portando l'Huracan a uno storico titolo.

Così nel 1974 gli venne affidata la guida della nazionale con cui quattro anni dopo vinse, in casa, la prima Coppa del Mondo nella storia dell'Albiceleste. Il tutto, prima dell'inizio del torneo, fra le polemiche per la mancata convocazione del giovanissimo (17 anni) ma già fenomenale Diego Armando Maradona. «E' troppo giovane», disse Menotti di Diego, con il quale vinse l'anno successivo, nel 1979, il Mondiale under 20, mentre alla guida della nazionale maggiore rimarrà fino al 1982. Poi varie esperienze a livello di club, anche in Europa: Barcellona, Atletico Madrid e, nel 1997, la Sampdoria in Italia, che però lo esonererà dopo appena 8 giornate.

Però «El Flaco», soprannome che per lui era quasi un marchio di fabbrica, si era fatto apprezzare anche fuori dal campo, quando in piena dittatura firmò la richiesta che chiedeva la pubblicazione dei nomi e del luogo in cui si trovavano 'i «desaparecidos». Assieme a lui, unico uomo di calcio a firmare, sottoscrissero l'appello intellettuali e personalità come Jorge Luis Borges, Adolfo Bioy Casares, Oscar Alende, Raúl Alfonsín, Hermenegildo Sábat ed Ernesto Sabato. Quel testo suscitò così tanta rabbia tra i militari che i generali chiesero la cacciata dei Menotti. «È l'allenatore della Nazionale, non posso licenziarlo», lo difese il presidente della federcalcio Julio difese Grondona, che poi, in privato, rimproverò El Flaco per la sua decisione: «Nessuno conosce Borges - gli disse - , tu invece sei Menotti».