Super League

Altri due anni a Lugano per Mattia Croci-Torti

I vertici del club hanno illustrato le novità legate al cantiere per la futura arena – Meno posti a sedere, meno posteggi, niente Europa e difficoltà per allenarsi, ma anche un investimento notevole e tanta fiducia per la casa che ospiterà il Lugano dal 2026 – Rinnovo per il Crus
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Online
17.01.2023 10:30

Un cantiere infinito. A un anno e mezzo dall’avvento della proprietà Mansueto, il Football Club Lugano continua a sgomitare per raggiungere una nuova dimensione. Sportiva, certo, ma soprattutto infrastrutturale. Al Cinestar, a pochi metri da Cornaredo e dal cantiere appena avviato dalla Città, i vertici della società hanno voluto fare il punto sugli sviluppi in casa bianconera.

Per l’appunto, ponendo l’accento sulla futura arena sportiva. «È la nostra priorità» ha ribadito il CEO Martin Blaser, riassumendo incontri, investimenti e figure che ruotano attorno al progetto. Un progetto, ha riconosciuto il direttore generale Michele Campana, che comporterà inevitabili sacrifici. Sì, perché la costruzione del nuovo stadio stravolgerà la vita a Cornaredo. In particolare dalla prossima estate, quando la tribuna Monte Brè verrà abbattuta. Le conseguenze? Tante e dai risvolti notevoli: sia per i tifosi, sia per la prima squadra allenata da Mattia Croci-Torti. Nel dettaglio, come anticipato dal Municipio di Lugano negli scorsi giorni, la capienza di Cornaredo sarà ridotta, con la costruzione di due tribune provvisorie a nord e a sud. Spazi, questi, dove troveranno posto anche i posti in piedi, 800 posti per ciascuna «curva». A diminuire, sul sito, saranno però anche i posteggi per il pubblico. Ah, a proposito: gli abbonamenti nel frattempo sono saliti a quota 1.735. «L’aspetto positivo - ha rilanciato Campana - è che avremo uno stadio più all’inglese, con gli spettatori più vicini alla squadra». Un fattore, se vogliamo, che sarà chiamato a sfruttare mister Croci-Torti, il cui rinnovo del contratto è stato confermato ufficialmente. Altri due anni assieme. Già, peccato che in questo periodo, in caso di qualificazione ai preliminari delle coppe europee, la sua squadra non potrà scendere in campo a Cornaredo. «Nessuna deroga per il 2023, 2024, 2025» ha ammesso Campana, con la sfida della scorsa estate contro il Beer Sheva che rimarrà insomma un’eccezione. «Al netto di questo aspetto, dobbiamo avere il coraggio di puntare ai posti europei» ha sottolineato il direttore sportivo Carlos Da Silva. «In ogni caso, tutto ciò è per qualcosa di bello, per la nostra nuova casa» ha rimarcato il dg bianconero Campana. In merito, novità - di contenuto e finanziarie - sono attese a breve. «Entro fine marzo-inizio aprile, vorremmo firmare con la Città il contratto relativo alle migliorie da apportare al futuro stadio» ha spiegato Blaser, riferendosi ovviamente all’interno dell struttura. A oggi sono già stati investiti 350.000 franchi per studiare i correttivi all’impianto. «Mentre per l’investimento globale dovremo ora esporre le nostre richieste alla proprietà americana» ha aggiunto il CEO. L’obiettivo è chiaro: permettere alla prima squadra di disputare la prima partita nel nuovo stadio nel gennaio/febbraio del 2026. E chissà che per questa data nuovi talenti saranno formati dall’Academy bianconera. Magari un bomber. A contribuire in questo senso, è stato annunciato in sala, vi sarà anche Alexander Gerndt: lo svedese - ex attaccante del Lugano - è stato messo sotto contratto dalla seconda squadra, da un lato per inseguire la promozione in Promotion League, dall’altro appunto per far crescere i centravanti del futuro.

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