Amoura come Salah? Sull'ex Lugano scommette pure Adidas

Stagione 2017-18, annata Mondiale: Mohamed Salah - che la Coppa del Mondo in Russia la giocherà con l’Egitto - entra a far parte della famiglia Adidas. Il giocatore, reduce dal trasferimento «della vita» al Liverpool, ha 25 anni. Stagione 2025-26, annata Mondiale: Mohamed Amoura - che con ogni probabilità disputerà la Coppa del Mondo nordamericana insieme all’Algeria, lanciatissima nelle qualificazioni - entra a far parte della famiglia Adidas. Il giocatore, reduce dalla miglior stagione in carriera al Wolfsburg e accostato a diversi grandi club, ha 25 anni.
L’eredità di «Momo»
Sì, forse si tratta di una mera coincidenza. O, forse, a legare le parabole dei due giocatori, simboli più o meno rilevanti del calcio arabo, è un filo sottile. Un filo che il noto marchio tedesco ha deciso di maneggiare scientemente. E strategicamente. Ne è convinto anche Vincent Chaudel, esperto di marketing sportivo e fondatore dell’Observatoire du Sport Business, think thank che da oltre 10 anni collabora con il quotidiano francese Le Figaro. Lo abbiamo contattato alla luce della collaborazione annunciata nelle scorse ore dall’ex attaccante bianconero, legatosi per 3 anni ad Adidas e al suo kit. «La stella di Salah è in fase calante e sarebbe del tutto logico se l’azienda avesse individuato quattro o cinque profili capaci di coglierne l’eredità e il potenziale d’identificazione per gli appassionati dell’Africa nord-occidentale».
L’offensiva di Adidas, detto altrimenti, guarda a un mercato specifico. «La nazionale algerina, come per altro l’Egitto, veste le celebri tre strisce» sottolinea Chaudel. «Non è dunque un caso che Adidas abbia voluto investire su uno dei giocatori più in vista delle volpi del deserto. Le partnership tecniche dei grossi marchi, d’altronde, mirano alle formazioni in grado di vincere oppure caratterizzate da un seguito massiccio di tifosi. E alle rappresentative del Maghreb i sostenitori non mancano di certo».
Un ambasciatore dal grande potenziale
Puma, per citare un altra realtà di peso, aveva fatto all in sul Marocco anche in vista dei Mondiali in Qatar del 2022. Scommessa vinta. L’Egitto, ci viene fatto notare, gode per contro di un’eco minore al di fuori dei confini nazionali. «Di qui, credo, la mossa di Adidas, volta a guadagnare terreno tra i tifosi algerini in patria e - soprattutto - all’interno della diaspora» osserva Chaudel. Per poi precisare: «Il mercato interno, in Algeria, è infatti molto complicato. Le importazioni sono regolate rigidamente e moltiplicare le vendite sul piano locale non è dunque evidente. Diverso il discorso per quanto riguarda l’Europa, e penso per esempio alla Francia, dove i cittadini di origine algerina sono numerosissimi. Al netto della commercializzazione del prodotto, esiste quindi un bacino interessante ed esiste anche un’immagine da plasmare attraverso delle star prescelte. Amoura, evidentemente, è stato ritenuto capace di sviluppare rilevanti comunità di fan».


Oltretutto - indica il nostro interlocutore - «parliamo di un attaccante. E i giocatori che spiccano sotto porta costituiscono ovviamente i pezzi pregiati pure per i grandi marchi». A maggior ragione, aggiungiamo noi, se grazie alla clamorosa rapidità dell’ex Lugano si potrà promuovere un determinato modello di scarpa.
Sarà Bayer o Bayern?
E a proposito di ambasciatori del calcio musulmano con spiccate doti offensive: Achraf Hakimi, laterale del Paris Saint-Germain dall’assist e dal gol facili, ha appena mollato Adidas per abbracciare il marchio Under Armour. Una ragione in più, dunque, per rilanciarsi con nuovi volti, come quello di Amoura, 10 reti e 12 passaggi decisivi nell’ultima stagione di Bundesliga. Ancora Chaudel: «Secondo l’approccio denominato di co-branding, e come accaduto per Hakimi, è inoltre immaginabile che l’accordo con Adidas innescherà altre sponsorizzazioni per Amoura. I grandi marchi, solitamente, attirano altri grandi marchi».
Stando allo specialista, tuttavia, il fatto che Amoura militi per il Wolfsburg, una compagine che non disputa le coppe europee, potrebbe costituire un freno. Potrebbe, già, poiché il nome di Amoura è sul taccuino di numerosi direttori sportivi. Si era parlato insistentemente di Chelsea, ma in pole position - in questo momento - c’è il Bayer Leverkusen, che dopo aver venduto Wirtz al Liverpool per 135 milioni di euro non dovrebbe faticare a sborsarne 40 (o poco più) per il fenomeno algerino. Il grave infortunio subito da Musiala al Mondiale per club, unito al trasferimento di Sané al Galatasaray, rischia tuttavia di far tornare prepotentemente in partita il Bayern Monaco. Bayern che, tra l’altro, è sponsorizzato da Adidas. E, guarda caso, da questa stagione lo sarà anche il Liverpool di Momo Salah.