Il caso

«Avete reintegrato la Russia? E noi boicotteremo le partite contro di loro»

Anche Norvegia e Inghilterra, dopo Ucraina e Polonia, hanno deciso di non allinearsi alla decisione dell'UEFA sulle competizioni Under 17
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Red. Online
28.09.2023 17:46

Sì, l'UEFA ha reintegrato le squadre russe – sia femminili sia maschili – nelle proprie competizioni. Per un semplice, finanche comprensibile, motivo: «I giovani non devono essere puniti per atti di cui sono responsabili solo gli adulti», aveva spiegato il massimo organismo calcistico europeo in un comunicato stampa alcuni giorni fa. La Federazione Russa, ricordiamo, era stata esclusa all'indomani dell'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito di Mosca. La decisione di riammettere le formazioni giovanili russe è stata presa, essenzialmente, per preservare «una generazione di giocatori minorenni», per dirla con il Comitato Esecutivo. Una generazione che non può «essere privata del diritto di giocare nelle competizioni calcistiche internazionali».

Sebbene legata solo alle Under 17, la decisione dell'UEFA ha fatto e sta facendo discutere. Tanto. Tantissimo. Le prime nazioni a opporsi sono state l'Ucraina, che sta «combattendo» anche sul fronte Parigi 2024 in questo senso, e la Polonia, dimostratasi subito solidale. Oggi, giovedì, si sono aggiunte anche la Norvegia e l'Inghilterra. La Federcalcio di Oslo, giovedì, ha annunciato che boicotterà i tornei che coinvolgono le formazioni russe. «Le squadre norvegesi non giocheranno contro quelle russe finché durerà la guerra», ha spiegato la presidente della Federazione Lise Klaveness.

Anche la Football Association inglese ha confermato la sua posizione, del tutto simile a quella delle altre Federazioni: nessuna squadra di sua maestà, per ora, affronterà una rappresentativa russa.

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