La storia

Benvenuti a Wrexham, dove Hollywood incontra il Galles (e il calcio)

La squadra locale, i cui proprietari sono gli attori Rob McElhenney e Ryan Reynolds, domani potrebbe centrare l'agognata promozione in League Two, il primo gradino fra i professionisti – E il turismo, intanto, ringrazia
© PA Wire
Marcello Pelizzari
21.04.2023 17:30

Wrexham è una cittadina industriale gallese, divenuta celebre negli ultimi tempi grazie alla sua squadra di calcio, il Wrexham Association Football Club, i cui proprietari sono gli attori hollywoodiani Rob McElhenney e Ryan Reynolds. Il weekend alle porte è, potenzialmente, il più grande fine settimana nella storia del sodalizio. E questo perché la squadra, capolista in National League, la quinta serie della piramide inglese, potrebbe centrare l’agognata promozione in League Two, il primo scalino fra i professionisti. Roba da matti.

Tifosi illustri

Le vicende calcistiche, ben raccontate in un documentario targato Disney, concentratosi sugli alti e bassi del club, potrebbero dare un impulso alla città e alla regione in termini turistici. Con, va da sé, aziende locali che sperano di attirare a Wrexham facoltosi visitatori americani.

L’appuntamento, in campo, è fissato per sabato. Avversario il Boreham Wood. In palio, come detto, un posto nella English Football League, che il Wrexham non bazzica da quindici, lunghissimi anni.

La storia, di per sé, sembra un film. Da un lato i tifosi di vecchia data, che a un certo punto quasi non ci speravano più in una rinascita; dall’altro, beh, i due proprietari, la cui decisione di assumere il controllo di una squadra periferica e apparentemente dimenticata da Dio è stata giudicata, a suo tempo, improbabile. Per non dire assurda. Eppure, proprio l’ingresso della strana coppia McElhenney-Reynolds ha garantito al club e alla città una luce e una copertura mediatica mai viste prima. Tant’è che, ora, il Wrexham fra i suoi tifosi può annoverare VIP di primissima categoria: l’attore Will Ferrell, Blake Lively o, se preferite, la moglie di Reynolds, sua maestà David Beckham, Hugh Jackman e tanti, davvero tanti altri.

Grazie, anche, al documentario

Ma non finisce qui, perché – come detto – l’interesse attorno al Wrexham ha spinto anche molti turisti del pallone (e non) a visitare la cittadina gallese e ad andare allo stadio, il

Racecourse Ground. La BBC, ad esempio, cita Sarah Jane Gardner di Portland, Oregon: ha deciso di prenotare un volo per il Regno Unito nella speranza di assicurarsi i biglietti per le ultime tre partite della squadra. Si era innamorata del club dopo aver visto il citato documentario targato Disney, Welcome to Wrexham, durante le pause pranzo. Impiegata al pronto soccorso, ha spiegato che la parabola della squadra gallese l’ha aiutata a superare i turni difficili durante la pandemia.

Quanto al suo viaggio per sostenere giocatori, staff tecnico e proprietari, Gardner non era e non è la sola. Molti altri turisti americani sono stati visti dalle parti del Marubbi, bar in centro città. La famiglia che lo gestisce ha spiegato alla BBC di aver notato un aumento di yankee al bancone o ai tavoli. Spesso prima delle partite.

Una pubblicità impagabile

Secondo Jim Jones, amministratore delegato di North Wales Tourism, il locale ufficio di promozione turistica, quanto fatto dai nuovi proprietari del Wrexham è impagabile in termini di richiamo ed effetti benefici. «Da parte nostra non c’è molto da fare, hanno fatto tutto Rob e Ryan» le sue parole. «Speriamo che il Wrexham vada sempre più rafforzandosi, non solo sul campo ma anche in termini di ricadute economiche, che includono il turismo».

Addirittura, la promozione potrebbe arrivare ancor prima di scendere in campo, a patto che il Notts County, il rivale per l’ascesa, perda il suo match contro il Maidstone United, programmato qualche ora prima della partita del Wrexham. In ogni caso, ai gallesi basterebbe una vittoria in queste ultime due partite rimanenti per riabbracciare la League Two, abbandonata nel 2008.

Anni fa, nel 2021, quando assistette alla sua prima partita come comproprietario, Ryan Reynolds affidò ai social la sua reazione: il calcio, a suo dire, era uno «sbalorditivo, straziante, meraviglioso mitragliatore di morte per l’anima». Era «malvagità» e «bellezza» e lui, prigioniero oramai di tutto questo, spiegò che non avrebbe mai più dormito. «Mai più». All’alba di un’impresa storica, di sicuro, l’attore difficilmente prenderà sonno. Almeno, uno sceneggiatore di Hollywood non lo farebbe dormire considerando la posta in palio e la tensione.

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