Croci-Torti: «A Sion sarà una lotta»

Chissà cosa avrebbe risposto Mattia Croci-Torti se, uscendo dal Tourbillon come assistente di Abel Braga la sera dello scorso 28 agosto, qualcuno gli avesse detto che quella partita era destinata a cambiargli la vita. Perché così, di fatto, è stato. Il Lugano quel giorno fu battuto per 3-2 dai padroni di casa. Una sconfitta rocambolesca, che decretò l’esonero del tecnico brasiliano e la nomina del «Crus» quale allenatore bianconero. Prima ad interim, poi in via definitiva. Da allora Croci-Torti non ha più fatto visita ai vallesani. Fino a domani sera. A quasi sette mesi da quella notte di fine estate, il tecnico dei sottocenerini metterà di nuovo piede nello stadio che, indirettamente, gli ha consegnato le chiavi di Cornaredo. E lo farà con un reparto difensivo ridotto, privo degli squalificati Hajrizi e Daprelà. «Sono due assenze importanti - rileva Croci-Torti senza giri di parole -. Potremmo dunque optare per un cambio nel modulo di gioco. D’altronde abbiamo spesso modificato la difesa, giocando sia a 4 sia a 3. Decideremo a seconda dello stato di salute dei giocatori».
Di fronte, Sabbatini e compagni, si troveranno una squadra che sotto la cura Tramezzani - che domani sconterà la sua ultima giornata di squalifica - ha ripreso slancio. In particolar modo in casa, dove si è imposta in quattro delle ultime cinque partite disputate. «Sono molto attenti in zona difensiva - prosegue il «Crus» -, dove si sono peraltro rinforzati nel mercato invernale con giocatori come Berardi e Benito. Il tecnico italiano si concentra molto sulla sua retroguardia. Quella vallesana è una squadra tosta, ostica da gestire, che ti fa giocare male. Ma questo lo sappiamo e ci siamo preparati bene. Vincere in casa loro rimane comunque sempre un’impresa».
Un
ritorno da allenatore
Come detto,
l’ultima volta che il tecnico bianconero ha visitato il Tourbillon ricopriva
ancora il ruolo di assistente di Abel Braga. Ora, invece, ci torna da
allenatore. «Vivrò delle sensazioni diverse, ma resto focalizzato sul match. In
passato in Vallese abbiamo giocato tante partite importanti, anche in momenti
delicati. Tante volte il Sion ci ha messo in difficoltà e domani non farà
eccezione. Non possiamo permetterci di perdere la concentrazione, altrimenti
arrivano i rimpianti, come è successo settimana scorsa».
Rispetto al match perso contro il Basilea, giunto al termine di un tour de force, domani i bianconeri potranno contare sul riposo accumulato nell’ultima settimana. Un’arma in più. «Ci ha fatto bene. Ne abbiamo approfittato per ricaricarci e lavorare su ciò che non ci è piaciuto contro i renani. Mi riferisco al gioco all’interno dei 25 metri, dove abbiamo cercato soluzioni che speriamo di mettere in campo al Tourbillon».
La
scomparsa dei pareggi
Quest’anno
i bianconeri, a differenza delle scorse stagioni, hanno dimostrato di non gradire
particolarmente le mezze misure. «È vero, non pareggiamo mai. Mi sono domandato
il perché diverse volte e la verità è che non trovato una risposta. Magari è
perché a volte rischio troppo. Negli anni passati spesso smovevamo la
classifica un punto alla volta. Ma non mi dispiace come sta andando quest’anno.
Fare punti con le vittorie è sicuramente meglio che farli coi pareggi, anche se
qualche volta sarebbe comodo raccogliere un punto invece che zero (ride, ndr)».
Al proposito, il k.o. di domenica scorsa contro i renani è stato metabolizzato al meglio dalla squadra. «Non ho percepito delusione, ma rabbia. I ragazzi sentivano di aver fatto una buona partita senza essere però riusciti a pareggiarla, ma non erano negativi. Inoltre conoscono il valore del Basilea: una squadra che l’altra sera in Europa League per poco non pareggia a Marsiglia. Domenica scorsa ci è mancato qualcosa, vediamo di non farcelo mancare a Sion» chiosa il 39.enne momò.