Dai giovani talenti ai «grandi»

È un Mendrisio costretto a rincorrere, dopo un inizio di campionato non entusiasmante. La reazione, però, non si è fatta attendere e i momò vogliono dire la loro. «Dobbiamo fare un campionato all’altezza del blasone della nostra società» ci aveva detto il vice presidente Luca Roncoroni solo qualche settimana fa. E la squadra sembra aver fatto tesoro di quelle parole. Tra le novità di quest’anno il cambio in panchina, da Mattia Tami ad Alessandro Minelli. Per quest’ultimo si tratta di un ritorno a casa. «È vero e sono molto felice della possibilità che la società mi ha dato. Dal Mendrisio... al Mendrisio». Una sorta di cerchio che si chiude, con il mister che nel Magnifico Borgo aveva mosso i primi passi nel calcio dei grandi (prima un passaggio anche a Balerna).
L’esperienza al Team Ticino
Dopo i momò aveva trovato casa a Tenero, per allenare il Team Ticino. Una lunga militanza, sicuramente arricchente. «Sono cresciuto come allenatore, ho imparato tanto e vissuto delle esperienze bellissime. Se mi manca il calcio d’élite? Quando sono in campo sono spinto dalla passione, che siano ragazzi o adulti. La rosa del Mendrisio, poi, è molto giovane. Parallelamente ho mantenuto un legame con il calcio formativo, mi occupo del settore giovanile del Mendrisio. Il futuro per un club come il nostro».
Torniamo all’attualità. Il Mendrisio, forte dell’esperienza accumulata nel recente passato, si presentava ai nastri di partenza come una delle candidate alla vittoria finale. Mister Minelli resta però con i piedi per terra. «La Seconda Interregionale è tosta, fisica e imprevedibile. Vincere è complicato, sempre. Come ho già detto abbiamo tanti giovani a cui va dato un po’ di tempo per crescere e migliorare. La rosa è cambiata, l’allenatore è cambiato e abbiamo avuto anche qualche infortunio di troppo in alcuni ruoli chiave. Cresceremo con il passare delle partite e sono sicuro che daremo del filo da torcere a tutti. La promozione è ovviamente un obiettivo concreto: con la società abbiamo fatto un discorso serio, che non si limita a questa stagione calcistica. Sono sicuro che sapremo tornare dove meritiamo, dovesse essere quest’anno tanto meglio».
In campo il figlio Aaron
L’undici che sabato ha sconfitto in trasferta il Goldau presentava il giusto mix tra giovani (anche giovanissimi, come il portiere 2004 Mattia Losa) e giocatori esperti. Tra le colonne il difensore Tito Tarchini e il mediano Antoine Rey. L’esperienza di Giona Mazzetti e un bel gruppetto di giovani talenti con qualità, come piace a Minelli. In campo pure il figlio Aaron, difensore arcigno-vecchia maniera, nell’ultimo turno espulso a un quarto d’ora dal triplice fischio. Se parli di calcio con Alessandro Minelli traspare il suo coinvolgimento, la passione e voglia di essere sul campo. «Mi diverto, è stato bello riprendere, il calcio, l’emozione della partita è per me un qualcosa di impagabile».
Il Ticino vola
È stato un fine settimana spumeggiante per le ticinesi, e anche Minelli ci conferma che il livello è alto. «Il nostro cantone sa farsi valere a livello calcistico oltre San Gottardo. Le nostre squadre sono ben preparate, sia dal profilo tecnico sia da quello atletico. Le altre ticinesi sono forti, lo abbiamo appurato nei derby. Dovremo fare attenzione, anche perché proprio i derby presentano parecchia insidie».
Chi lo conosce lo descrive come un allenatore a cui piace molto lavorare. Il weekend che è la conseguenza di quanto fatto in settimana. Concetti di gioco chiari, cercando di tenere il pallone e imporre il proprio gioco. «È forse un retaggio degli anni nel calcio d’élite, anche se so che negli attivi è diverso. Spesso con i giovani talenti il risultato può anche passare in secondo piano, si punta sulla crescita, dei singoli e della squadra. Coi grandi è inevitabile pensare al risultato. Ci sono partite in cui si deve mettere da parte il bel gioco per ottenere una vittoria, anche sporca, che è pur sempre una vittoria e alla fine, quando si tira la riga, può fare la differenza». Con la vittoria in tasca Minelli è più sereno, ma nella testa c’è già la prossima curva, un’altra sfida da giocare, ancora in trasferta, contro l’Emmenbrücke.