Davvero Inter e Milan, ora, verranno «commissariate»?
Inter e Milan commissariate? Davvero? La Procura di Milano, a carico delle due società, dopo quanto emerso (qui e qui) ha iscritto e avviato un «procedimento di prevenzione». Detto in altri termini, come riferisce fra gli altri il Corriere della Sera, se nerazzurri e rossoneri non alzeranno il livello di anticorpi rispetto alle richieste, anzi pretese delle due curve, il rischio è appunto quello di un commissariamento. In particolare, in questo momento l'Inter è sottoposta «a pressioni che prova a mediare nell’interesse della squadra». Sottovalutando, tuttavia, «il peso di certi accadimenti». Fra questi, come dimostrano le intercettazioni, l’incontro «quasi in una prospettiva intimidatoria» con il calciatore slovacco Skriniar e i tentativi di contatto «con l’allenatore Simone Inzaghi» attraverso aggressivi messaggi vocali.
Le due squadre, nello specifico, dovrebbero mettere in atto migliori e maggiori contromisure, soprattutto sul fronte della gestione dei biglietti. Gestione che, da un lato, garantisce agli ultras ulteriori introiti e, dall'altro, fornisce alle curve una chance di «legittimazione». Il Corriere della Sera, al riguardo, scrive che in futuro la Procura potrebbe arrivare alla messa in amministrazione giudiziaria delle società o di singoli settori di attività. Questo, citiamo il quotidiano milanese, «quando si ritiene che, attraverso il libero esercizio della propria attività economica (pur se non illecita e pur se esercitata con modalità non illecite), all’impresa possa essere rimproverato, anche solo a titolo di rimproverabilità colposa per inerzia o cattiva organizzazione interna, d’aver agevolato l’attività di persone indagate per un determinato catalogo di reati».
Nessuna punizione, dunque, ma semmai un modo per contrastare la contaminazione di un'impresa sana da possibili infiltrazioni criminali. Nel caso di Inter e Milan, leggiamo, gli inquirenti non sono ancora arrivati a questo punto. Resta, per contro, la spinta affinché i club si curino prima che intervenga direttamente un controllo giudiziario. Le due società milanesi, concludendo, non sono indagate a livello penale. Tradotto: gli arresti dei membri delle due curve, ordinati stamane da Domenico Santoro, non sono collegabili alle attività di Inter e Milan in senso stretto. Nell'ordinanza di Santoro, tuttavia, si parla di «colposa sottovalutazione della situazione» o, ancora, di «scarsa conoscenza delle sue reali dinamiche sotto la facciata del tifo organizzato». L'Inter, quantomeno, ha depositato agli atti una memoria, volta ad «allontanare ogni sussistenza di sospetto di (anche sola) colpa organizzativa nella cura delle relazioni con il tifo organizzato».