Calcio e politica

Dribbling a destra di Neymar, sta con Bolsonaro

L'attaccante del Paris Saint-Germain, in un video, ha mostrato il suo appoggio all'attuale presidente del Brasile: non è il primo calciatore a farlo
© EPA/MOHAMMED BADRA
Marcello Pelizzari
30.09.2022 21:50

È indietro nei sondaggi, al punto che – secondo i più – è destinato a perdere le elezioni contro il rivale di sinistra Luiz Inácio Lula da Silva. Tuttavia, il leader di estrema destra e attuale presidente del Brasile Jair Bolsonaro può contare su un sostegno pesante, anzi pesantissimo: Neymar, la stella delle stelle, calciatore-simbolo della nazionale verdeoro e del Paris Saint-Germain.

Neymar, nello specifico, è stato immortalato in un video. La faccia sorridente, un jingle di Bolsonaro in sottofondo, le mani a formare una V per indicare il 22, il numero del partito del presidente come appare sulle schede elettroniche brasiliane. Bolsonaro, leader populista, come detto è in svantaggio nei sondaggi e sembrerebbe andare incontro a una sconfitta che i più definiscono umiliante al primo turno, domenica, quando 156 milioni di brasiliani saranno chiamati alle urne. L’eventuale ballottaggio, per contro, è in agenda il 30 ottobre.

Se il pallone si schiera

Neymar ha mostrato tutto il suo appoggio a Bolsonaro all’indomani della visita, da parte del presidente brasiliano, al Neymar Institute di Santos, la città che ha visto crescere calcisticamente l’ex Barcellona. Il calciatore ha parlato al telefono con Bolsonaro, spiegandogli le attività dell’ente benefico che porta il suo nome: strutture sportive, sanitarie e educative, dedicate ai bambini più bisognosi.

Il legame, forte, fra Bolsonaro e il mondo del calcio brasiliano non è una novità assoluta. Salito al potere nel 2018, all’epoca lo stesso Bolsonaro poté contare sugli endorsement di Ronaldinho e Rivaldo, Lucas Moura e Felipe Melo. Tutti pesi medio-massimi.

Da allora, altri giocatori si sono uniti nel sostenere il presidente. Il cui nome, Jair, è legato a quello di una leggenda degli anni Quaranta e Cinquanta: Jair da Rosa Pinto.

Bolsonaro, di suo, è un grande appassionato di pallone. È apparso spesso in pubblico indossando maglie di club, anche in eventi ufficiali. Quattro anni fa, per dire, impostò la sua campagna sfruttando simboli classici quali la bandiera, l’inno e l’iconica maglia della nazionale di calcio. Ai raduni, i sostenitori di Bolsonaro indossano quello che i brasiliani chiamano canarinho, una tonalità di giallo piuttosto accesa.

La maglia del Brasile

Il fatto che la maglia della nazionale sia stata strumentalizzata così tanto e così a lungo, va da sé, ha scatenato non poche polemiche. In vista dei Mondiali in Qatar, ad esempio, è stata avviata una campagna per «strappare» questo simbolo dall’estrema destra. Il commentatore sportivo Galvão Bueno, a tal proposito, ha dichiarato: «Indipendentemente dalle nostre differenze fuori dal campo, è tempo di ricordare che cosa significa la maglia originale. Appartiene a te, a me, a tutto il tifo». E non a una singola corrente politica.

Un tempo associata a Pelé, oggi la divisa della Seleçao è diventata sinonimo di Jair Bolsonaro. Un brasiliano su cinque, secondo un recente sondaggio della Sports Administration League della Ibmec University, ha dichiarato che non indosserà la maglia del Brasile «per motivi politici».

Nike, nel lanciare il nuovo kit all’inizio di quest’anno, secondo varie indiscrezioni avrebbe impedito agli acquirenti di apporre il nome di Bolsonaro o Lula sul retro della maglia. Un tentativo, forse maldestro, di uscire dalla polarizzazione.

«Parlano di democrazia, ma...»

Neymar, di suo, ha ammesso che la nazionale verdeoro oggi non è più amata come lo era un tempo. Riguardo al video, beh, non ha mostrato alcun segno di pentimento. «Parlano di democrazia e molte altre cose – ha cinguettato il campione –, ma quando qualcuno ha un’opinione diversa viene attaccato dalle stesse persone che parlano di democrazia. Vai a capire».