È un “vin de merde”, eppure si vende e si beve

MONTPELLIER – Giuro che non è uno scherzo e ho fotografato la bottiglia: cliccate sulla gallery per esserne convinti. Sui mercati di Montpellier circola – perdonatemi la volgarità, ma si tratta di pura citazione – un "vin de merde". L'ho scoperto gironzolando ieri mattina per il mercatino paesano, lo chiamano così gli abitanti del luogo, che si tiene ogni domenica nel quartiere di Antigone, dove abito io.È un mercatino variopinto e animatissimo, poche bancarelle, prodotti rigidamente biologici che vengono dalla campagna circostante la città. Vi si vendono pane, miele, ortaggi, frutta, formaggi e formaggini di mucca, di capra e di pecora, vino, pesce, crostacei e molluschi, dato che a poco distanza da qui non solo c'è il mare, ma anche lo stagno di Thau, dove vengono allevate ostriche che fanno concorrenza a quelle del bacino di Arcachon e della Bretagna.Davanti ad una bancarella di una signora elegante che vende vini, resto però perplesso di fronte alla denominazione di una bottiglia, che sull'etichetta porta la scritta "Le vin de merde". È un assemblaggio di due vitigni che vanno forte nella regione, Grenache e Syrah, dai quali qui si ricavano anche rosati niente male.
Guardo la signora e lei intuisce la mia curiosità, così mi spiega."È un vino che abbiamo dato già molti anni fa ad un famoso ristoratore della zona. Ogni volta che entravano i clienti e chiedevano del rosso, lui proponeva questo prodotto, ma immancabilmente si sentiva rispondere che i rossi della zona erano "des vins de merde". Lui allora ripiegava sui Bordeaux o i Bourgogne, ma in cuor suo ci rimaneva molto male. Un giorno ha preteso che gli facessimo un'etichetta con questa denominazione, così almeno poteva sfottere in anticipo i clienti e offrir loro il prodotto che si aspettavano. Beh, ha funzionato e da lì in poi abbiamo etichettato tutta la produzione di questo vino con la denominazione richiestaci dal ristoratore".A questo punto forse sarete anche curiosi di sapere com'è questo vino. Ve lo dirò in una prossima puntata: la bottiglia l'ho presa, costa solo 4 euro, ma non ho ancora avuto il coraggio di aprirla.