Euro femminile e rigori da incubo: perché si è sbagliato così tanto?

In queste ore, a tenere banco nel mondo del calcio femminile – oltre alla vittoria dell’Inghilterra ai danni della Spagna – è la questione dei calci di rigore. Aspetto a cui già a torneo in corso è stata data parecchia attenzione, ma che dopo la finalissima – terminata appunto coi tiri dal dischetto – non ha fatto altro che ingigantirsi. La manifestazione rossocrociata ha fatto registrare un dato clamoroso: solo 28 rigori segnati su 51. Il dato più incredibile arriva dai quarti di finale tra le «leonesse» e la Svezia. Solo 5 dei 14 tentativi sono finiti in rete. Si tratta della più bassa percentuale di trasformazioni nella storia degli Europei femminili, con appena il 36% di riuscita. Ma com’è possibile che, in una competizione d’élite, si verifichi un simile crollo dagli undici metri? Sono stati diversi i media che hanno provato a dare una risposta al quesito. Per alcuni, in modo forse un po’ troppo superficiale e semplicistico, alla base degli errori ci sarebbe solo la scarsa qualità delle calciatrici. In realtà, anche in questo c’è un fondo di verità. Ma ci arriveremo.
Per altri, ad ogni modo, le cause sono molteplici, e ruotano principalmente attorno a pressione psicologica e preparazione delle portiere. Per l’esperto di psicologia sportiva e di calci di rigore Geir Jordet, intervistato da The Observer, il primo fattore determinante è l’enorme carico emotivo che le giocatrici devono affrontare. Nello specifico, l’esposizione mediatica che Euro2025 ha portato con sé è stata senza precedenti, e per molte atlete si è trattato della prima volta sotto i riflettori di un palcoscenico così ampio. Le percentuali delle realizzazioni dal dischetto, infatti, nelle edizioni precedenti sono state più elevate. A questo si aggiunge appunto la crescente prontezza delle estreme difensore, che oggi studiano dettagliatamente le tiratrici avversarie grazie a sofisticati sistemi di analisi. Infine, tuttavia, c’è la preparazione. I rigori sono un esercizio che va allenato e perfezionato. Diverse esecuzioni durante l’Europeo erano tecnicamente troppo imprecise. Come se optare per una conclusione poco potente e centrale fosse la soluzione migliore. I tiri dal dischetto non vengono decisi solo dalla dea bendata. La messa a punto, dunque, non può essere lasciata al caso.