Euro, inizia il conto alla rovescia: «L’eco andrà oltre il fischio finale»

Basilea è in fibrillazione. Certo, il 21. titolo dei renani in Super League ha creato, sta creando e creerà ancora per giorni tantissima gioia. Persino fierezza ed euforia. Tra le strade della città a nord della Svizzera, in aggiunta, si respira musica, festa e divertimento. Sì, da oggi e fino a domenica gli occhi dell’Europa saranno puntati su di noi e sulla St. Jakobshalle. L’Eurovision Song Contest ha preso il via con la 69. edizione, ospitata appunto in terra rossocrociata. Ma Basilea, oggi, non era solo festeggiamenti calcistici e armonie di brani. Al Museo storico ci si è riuniti per l’inizio di un countdown importante. Ovvero quello dei 50 giorni dall’avvio dell’Europeo femminile. Il 2 luglio, infatti, scatta la rassegna continentale ospitata dalla Svizzera.
Unico nel suo genere
Un evento, quello tenutosi tra i bellissimi reperti conservati all’Historisches Museum, dall’eco significativamente minore rispetto a ciò che in questi giorni si consuma tra le vie della città sul Reno. E ci mancherebbe. Ciò di cui si è discusso, tuttavia, ben presto sarà sulla bocca di tutti. Sì, Euro2025 è già stato descritto come un torneo che avrà dell’incredibile e che arriverà là dove nessuno finora è mai arrivato. «Il suo impatto va ben oltre la competizione stessa. Con un montepremi record e un interesse senza precedenti da parte degli sponsor, l’evento porterà investimenti nel calcio femminile come mai prima d’ora. Inoltre, sono stati stanziati fondi significativi per progetti in Svizzera, facendo sì che i benefici per il Paese ospitante si protraggano al di là del termine dell’Europeo». Parole del presidente della UEFA Aleksander Ceferin.
L’attesa e le aspettative, dunque, salgono. E con loro pure la tensione e la pressione. Ma è giusto che sia così. Una buona dose di nervosismo permette di non perdere di vista l’obiettivo e di rimanere concentrati. Perché le premesse sono di un certo peso e la Svizzera vuole rispettarle in toto. Ce lo conferma Adrian Arnold, capo della comunicazione in seno all’ASF, introducendo la conferenza stampa. «Tra esattamente 50 giorni partirà un torneo che non si fermerà nell’estate del 2025, ma continuerà a vivere nel futuro, lasciando un segno indelebile nella storia del calcio femminile in Svizzera. Il sostegno per questo evento è corale. Parte dalle giocatrici stesse, passando per i cittadini e i politici».
Il cambiamento è già in corso
Sì, la Svizzera vuole scrivere la storia con Euro2025, da qui la scelta del luogo per il meeting basilese. E in parte, la storia, la sta già scrivendo. Lo confermano le cifre illustrate dalla direttrice del torneo Doris Keller. «L’interesse che la popolazione elvetica e mondiale sta dimostrando per questo evento è incredibile. E questo ci riempie di gioia. La vendita dei biglietti è un successone. Abbiamo già superato i 550.000 ticket acquistati, ci avviciniamo alle cifre record inglesi. La quota di 574.875, nel 2022, era però stata raggiunta a rassegna iniziata». A livello nazionale, inoltre, l’aura dell’Europeo ha già iniziato a dare i suoi frutti. Ancora Keller: «L’afflusso di ragazze e donne nei club è in netto aumento. Al termine dello scorso anno abbiamo registrato un numero record di 44.000 tesserate, contro le circa 25.000 di appena cinque anni fa. Anche nel mondo maschile la crescita esiste, ma in quello femminile è molto più netta. Abbiamo pure più allenatrici, più assistenti in vari ruoli e anche più arbitri donne. Il 40% dei nostri club ha almeno una squadra femminile. Siamo contenti anche del forte sostegno politico che ci è stato riservato e che era già evidente al momento della candidatura. Stato, cantoni e città ospitanti non si sono mai tirati indietro, aiutandoci a realizzare tutto questo in appena due anni. Un tempo breve se pensiamo che la Germania ha avuto a disposizione 6 anni per preparare Euro2024. Ciononostante, ce la siamo cavata alla grande, anche grazie ai fondi statali. Fondi che ci hanno permesso di lanciare il programma “Legacy” (vedi sotto, ndr). Progetto che sta funzionando talmente bene da spingere la federazione tedesca - intenzionata a candidarsi per la rassegna del 2029 - a dare un’occhiata da vicino a quanto abbiamo fatto. Credo sia un bel complimento».
Rivoluzionare la realtà
Anche per la direttrice del calcio femminile in seno all’ASF Marion Daube l’impatto dell’imminente Europeo deve lasciare un segno. Ecco perché ha posto l’asticella degli obiettivi decisamente in alto. L’ex braccio destro di Tatjana Hänni vuole che tutto il movimento viva la sua svolta decisiva. «Lo scopo è rafforzarlo a tutti i livelli, dalla base fino all’élite, sia a livello nazionale sia internazionale. Ci muoviamo su cinque aspetti: aumentare la visibilità del mondo del pallone femminile; facilitare l’accesso a questo sport per le sue protagoniste; promuovere la presenza di donne in ruoli come allenatrici, arbitri e dirigenti; migliorare le condizioni generali e sensibilizzare sull’uguaglianza e l’inclusione nello sport. Per raggiungere questi ambiziosi traguardi, ci stiamo muovendo con attività nelle scuole, progetti da presentare ai club e misure mirate a sostenere le ragazze che occupano posizioni di leadership». Ma non solo. Marion Daube vuole creare una piccola-grande rivoluzione. E si augura che la miccia si accenda con l’Europeo svizzero. «Per poter infine definire “sostenibile” Euro2025, durante il torneo punteremo moltissimo sulla promozione della parità di genere nel e attraverso il calcio. Le donne devono essere viste, ascoltate e avere un impatto nel calcio, sia in campo sia fuori. Questo sport deve essere accessibile a tutti, indipendentemente da genere, provenienza, età o condizioni fisiche. Lo scopo è abbattere le barriere e promuovere la diversità. Vogliamo creare nuove strutture che rimangano anche dopo il torneo e desideriamo rafforzare la coesione sociale, durante e dopo l’evento».
L’asticella, insomma, è altissima. Ed è giusto che lo sia. L’occasione è d’altronde unica. Gli occhi dell’Europa, tra soli 49 giorni, saranno nuovamente puntati su Basilea. Nuovamente puntati sulla Svizzera.
«Cifre doppie entro il 2027»
Il comitato organizzatore di Euro2025 lo aveva chiarito da subito: lo scopo non era solo organizzare un bel torneo, ma sfruttare l’opportunità per promuovere lo sviluppo del calcio femminile e migliorare la posizione delle donne nel mondo del pallone. Ecco perché è stata creata la task force responsabile del progetto di Legacy (eredità), “Here to stay”. A dirigerlo, Alice Holzer, che oggi ha presentato il lancio del sito web a lui dedicato. La prima cosa che appare, quando si apre il portale heretostay.ch, è la scritta a caratteri cubitali «Let’s talk about Women’s Football». Banalmente, è esattamente questo il concetto di fondo che sta dietro tutti gli sforzi profusi dal team di Marion Daube e della stessa Holzer: sensibilizzare la società a parlare di calcio femminile. «Abbiamo creato questo progetto perché il torneo possa lasciare un segno duraturo, non solo nel cuore del pubblico, ma anche nelle nostre strutture, nei nostri club, nelle scuole e nella società tutta. La strategia di UEFA Women’s Euro 2025 punta allo sviluppo e alla promozione di questo sport in tutta la Svizzera, sognando una cultura sportiva aperta e inclusiva. Passiamo alla pratica. A livello elvetico, vogliamo rafforzare le strutture esistenti. Molti club fanno un lavoro straordinario, spesso con risorse limitate. Ecco, l’intento è valorizzare e supportare il loro operato attraverso finanziamenti mirati. Il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo che Euro2025 sia un torneo per tutti. Un evento che ispiri, coinvolga e unisca. Ci impegniamo al fine di gettare nuove basi per il calcio svizzero e creare un cambiamento tangibile entro il 2027. In termini concreti? Il nostro scopo è quello di raggiungere il doppio di giocatrici, di allenatrici, di arbitri e di dirigenti di club e associazioni calcistiche».
Per attirare l’attenzione, l’ASF ha inoltre creato un progetto dedicato al calcio amatoriale. Si chiama «Legacy Challenge», un gioco per i club rossocrociati, che hanno l’opportunità di scegliere da un catalogo di 23 misure di sviluppo e di attuarle. Quelle presentate vengono poi esaminate e premiate con punti. Al termine della stagione in corso, tutti i partecipanti riceveranno interessanti premi a seconda dell’impegno. Qualche esempio: set di maglie, di palloni, di borse sportive e di mini porte. «Con oltre 200 club che hanno partecipato alla sfida e oltre 900 misure presentate, abbiamo raggiunto un primo obiettivo», ha commentato Holzer. «Ora dobbiamo cercare di mantenere lo slancio della prima edizione e raggiungere le 3.000 unità entro la fine del 2026».