Calcio

FC Lugano, il pagellone è servito

I voti, i promossi e i bocciati della stagione bianconera – Note positive per Baumann, Maric, Sabbatini e Aratore – Deludono Lovric e Holender
Maurizio Jacobacci ha riportato il sereno a Cornaredo. ©CdT/Gabriele Putzu
Massimo Solari
18.12.2019 06:00

E chi l’ha detto che a Natale si è tutti un po’ più buoni? Prendete Angelo Renzetti e il 4+ affibbiato al 2019 del Lugano. «L’Europa e il record di punti alla pausa sono risultati importanti, ma altrettanto lo sono i rimpianti» ha indicato il presidente, vestendo i panni del maestro severo. Un giudizio che è figlio delle prestazioni altalenanti della squadra, come pure dei singoli. Per loro ecco il nostro pagellone.

Noam Baumann 5

Sulla linea di porta è tra i portieri più forti in Svizzera. La sua crescita è evidente, rarissime le indecisioni.

David Da Costa 4+

Affonda con i compagni aLosanna, ai 16. di Coppa. Vive però una notte magica a Kiev.

Mijat Maric 5

Il ministro della difesa. Se i bianconeri incassano così poche reti il merito è soprattutto suo. Ah, segna pure 3 gol.

Fabio Daprelà 4,5

Per il Beckenbauer bianconero tanta solidità e poche sbavature. Peccato per l’errore da cui nasce il pareggio-beffa della Dinamo all’ultima in Europa.

Akos Kecskés 4

Parte bene, ma poi inanella un errore dietro l’altro e finisce in panchina. Con l’arrivo di Jacobacci torna a convincere.

Eloge Yao 4

Non conosce le vie di mezzo. O disputa partitone o manda su tutte le furie i tifosi luganesi con i suoi svarioni.

Numa Lavanchy 4,5

Il Forrest Gump bianconero. Corsa, sacrificio e adrenalina allo stato puro. Se solo avesse dei piedi più educati...

Linus Obexer 4+

Impiegato con il contagocce nella prima parte della stagione, Linus è protagonista di un finale solido. La cura jacobacciana fa bene anche a lui.

Jonathan Sabbatini 5-

Si fa male alla prima di Jacobacci in panchina. Sotto la gestione Celestini è tra i pochi che si salvano. Capitano.

Olivier Custodio 4-

Meglio nella seconda parte del girone d’andata. Da lui, però, ci si aspettava molto di più. Sbaglia troppo.

Balint Vecsei 4+

Con il passare degli incontri guadagna fiducia in mezzo al campo. In affanno quando il ritmo del match si alza.

Sandi Lovric 3,5

L’ex Sturm Graz era arrivato a Cornaredo accompagnato da recensioni altisonanti. Non ha mantenuto le promesse. Una delusione.

Miroslav Covilo 4+

Celestini non lo vede, poi si fa male. Con «Jaco» dimostra quanto possa essere utile alla causa.

Stefano Guidotti 4+

Con il Lugano in emergenza fa bene sia in Europa sia in campionato. Nel ritorno rischia però di non trovare spazio.

Marco Aratore 4,5

Il più convincente dei neoacquisti. Impulsi a getto continuo, al netto di un pizzico di evanescenza.

Nicola Dalmonte 3,5

Nella prima parte della stagione illude con alcune prove discrete. Poi si perde.

Mattia Bottani 4-

Il figlio della città è raramente decisivo e, al solito, vittima di diversi infortuni. Solo una rete in 10 partite.

Carlinhos Junior 4-

Spesso confinato in fascia, il brasiliano offre prestazioni malinconiche. Riprende brio sul finale. Va in rete solo due volte.

Filip Holender 3,5

Da capocannoniere del campionato ungherese a incompreso in Super League. Da prima punta fallisce, sull’esterno se la cava meglio. Comunque troppo poco.

Alexander Gerndt 4-

Prima della pubalgia in campionato non vede mai la porta. I movimenti per la squadra non si discutono, ma l’apporto offensivo è insufficiente.

Gli altri senza voto

Rodriguez, Sulmoni, Crnigoj, Sasere e Macek.

Fabio Celestini 3,5

Paga con l’esonero il peggior avvio di campionato dal ritorno del Lugano in Super League. La testardaggine, sul campo e fuori, non lo aiuta.

Maurizio Jacobacci 5

Con lui il Lugano ritrova fiducia, pragmatismo e soprattutto vittorie. Ha una media punti (1,83) da primi quattro posti. Serve altro?