FC Lugano: qualificazione sofferta

Coppa svizzera: il Bellinzona costringe i bianconeri ai supplementari: finisce 2-3 - Lite in panchina tra Renzetti e Lombardi - LE FOTO
(Foto Maffi)
Red. Sport
19.09.2015 17:06

BELLINZONA - Sotto la pioggia, davanti ad una bellissima e calorosa cornice di pubblico, si è consumato un sedicesimo di Coppa Svizzera teso ed equilibrato, dai mille risvolti, un match che passerà sicuramente alla storia. Un derby in tutto e per tutto insomma, nonostante a separare Bellinzona e Lugano ci siano qualcosa come quattro categorie.

Chissà, forse gli ospiti pensavano di avere già archiviato la pratica nel primo tempo grazie alle reti di Donis e Sabbatini (11' e 19'). Come spiegare altrimenti il calo nella ripresa? Già, perché nei secondi quarantacinque minuti in campo si è vista solo una squadra, quella granata. Generosa, romantica quasi. Tanti i brividi procurati al portiere ospite Valentini. Quindi l'incredibile e l'impensabile. Prima, all'80', il brasiliano Ceolin con un tocco sotto d'alta scuola ha riaperto prepotentemente la sfida facendo esplodere di gioia il Comunale. A tempo scaduto, sugli sviluppi di un corner concitatissimo, un mani in area di Urbano è stato sanzionato con un rigore. Dal dischetto Magnetti è stato freddissimo rimandando ogni decisione ai supplementari: 2-2 e bianconeri nel caos, tant'è che un Angelo Renzetti furibondo si è presentato in panchina prima dei prolungamenti prendendosela con la squadra e in particolare Lombardi (il quale ha replicato: "Ma torna a fare il presidente!").

La sfuriata non è servita granché, se è vero che la sola occasione (ghiottissima) dei supplementare è capitata sui piedi di Ceolin. Ma siccome il calcio è un mistero buffo, ad un niente dai calci di rigore Mario Piccinocchi ha trovato l'insperato (e per certi versi immeritato) gol del 3-2. Vittoria e qualificazione per il Lugano, ma gli applausi sono tutti per un immenso Bellinzona.

Al termine dell'incontro Simone Patelli, l'allenatore dei granata, ha tenuto a testimoniare in modo positivo la prestazione della squadra: "Sono orgoglioso dei miei ragazzi, a metà tempo sapevamo che avremmo potuto girarla e abbiamo sfiorato il colpaccio".

Quanto al Lugano, la società ha indetto un silenzio stampa fino a `martedì per i propri giocatori. Il tecnico boemo Zdenek Zeman ha invece parlato: "Eravamo partiti bene, poi abbiamo smesso di giocare cercando semplicemente di gestire il risultato. Ma non ne siamo capaci e siamo andati in difficoltà. La presenza di Renzetti in panchina? È il presidente e può fare quello che vuole. Ha voluto dare una scossa alla squadra, mi è capitato con altri presidenti in passato. Di sicuro - ride, ndr - non ha dato impulsi tattici. Il Bellinzona si è rivelato un ottimo avversario. Sta disputando un buon campionato".

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