«Ha trasformato il calcio in arte»

«Un giorno, spero che potremo giocare assieme in paradiso». Così scrisse Pelé, il 25 novembre del 2020, dopo la morte di Diego Armando Maradona. E allora ci piace immaginarli lassù, già con il pallone fra i piedi. Immensi nell’immensità. «Tutto ciò che siamo, è grazie a te. Ti amiamo infinitamente» ha scritto per prima la figlia Kely, facendo eco al messaggio pubblicato sull’account ufficiale del padre: «Ispirazione e amore hanno segnato il viaggio del Re Pelé, che oggi è deceduto serenamente». Il cordoglio, va da sé, è stato planetario. Da Nadal a Bolt. Da Obama a Macron, passando per discepoli ed ex compagni. Come Mario Zagallo, ex ct verdeoro che con Pelé vinse la Coppa del Mondo del 1970. «La persona che ha fermato il mondo più volte. La persona che ha reso la maglia numero 10 la più rispettata. Un brasiliano che ha difeso il nostro Paese nel mondo. Oggi il mondo, piangendo, si ferma e saluta il più grande di tutti». Commosso anhce il saluto di José Altafini, campione del mondo nel 1958: «Il più grande giocatore di tutti i tempi, da quando esiste il calcio. Pelé è stato il calcio - le sue parole a Sky Sport -. [...] Gli ho visto fare cose che nessuno può capire». Neymar ha omaggiato così uno dei suoi idoli: «Prima di Pelé, il 10 era solo un numero. Ho letto quella frase da qualche parte, ad un certo punto della mia vita. Ma quella frase, bellissima, è incompleta: direi che prima di Pelé il calcio era solo uno sport. Ha cambiato tutto. Ha trasformato il calcio in arte, in intrattenimento. Ha dato voce ai poveri e, soprattutto, ha dato visibilità al Brasile. Il calcio e il Brasile hanno alzato il loro status grazie al Re! Se n’è andato, ma la sua magia rimarrà. Pelé è eterno!». Anche per Kylian Mbappé l’eredità di O Rei «durerà eternamente, mentre Cristiano Ronaldo ha parlato di «un’ispirazione» e «un riferimento di ieri, oggi, per sempre». Breve il messaggio di Leo Messi: «Riposa in pace Pelé». Il presidente del Brasile Lula si è invece lasciato andare in un lungo addio: «È andato a fare una tavolata in paradiso con Coutinho, suo grande compagno al Santos. Ora ha la compagnia di tante stelle eterne: Didi, Garrincha, Nilton Santos, Sócrates, Maradona... Ha lasciato una certezza: non c’è mai stato un numero 10 come lui».