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I tifosi bianconeri «smontano» la Monte Brè, tra lacrime e ricordi

Tanti tifosi in pellegrinaggio a Cornaredo per portarsi a casa un ricordo del vecchio impianto - «Oggi un giorno triste, ma non vediamo l'ora di vedere il nuovo stadio»
©Chiara Zocchetti
Mattia Sacchi
12.06.2023 11:20

«Sono venuta oggi da Basilea, ho l'abbonamento da 50 anni e non potevo non portarmi a casa un piccolo ricordo di questo tempio che ha segnato la mia vita». È commossa una signora che, in fila, attende pazientemente di ricevere il suo seggiolino da un addetto della Divisione Sport.

Oltre 50 i tifosi che puntali alle 10 si sono presentati per lo smantellamento della tribuna Monte Brè, tra cui un gruppo di signori che chiedono a un tecnico di poter prendere i posti dal 25 al 29. «Come a scuola, ogni domenica sempre allo stesso posto, un appuntamento immancabile - racconta uno di loro -. Siamo cresciuti qui, questi seggiolini rappresentano molto: non è solo una storia di calcio, ma di amicizia».

«Negli ultimi anni la nostra fila di posti è stata un vero e proprio portafortuna - gli fa eco un compagno di avventure -. L'ultima stagione poi è stata esaltante, anche senza Coppa. Se proprio dobbiamo dire addio a questo stadio, sono contento che sia al termine di un campionato che ci ha fatto sognare». Nella speranza di un futuro ancora migliore: «Sarà sicuramente così - racconta un giovane tifoso -. C'era comunque bisogno di uno stadio più moderno e idoneo ad ospitare partite di competizioni europee, evitando trasferte assurde anche quando giochiamo «in casa». Anche se in questo abbiamo vissuto ricordi bellissimi, come l'ultima di campionato contro lo Young Boys o, lo scorso anno, la semifinale di Coppa contro il Lucerna».

È ancora tanta la gente che, nel frattempo, è accorsa e aspetta il proprio turno per smontare il posto desiderato, tra chi indica il proprio e chi invece cerca quelli nelle migliori condizioni possibili. Mentre usciamo, una signora è seduta con suo nipote di 4 anni: «Un giorno gli faremo vedere questi seggiolini, raccontandogli che sono di quello stadio dove io e sua mamma siamo abbiamo vissuto alcuni dei nostri ricordi più belli. E adesso aspettiamo i prossimi seggiolini, più moderni ma che siamo convinti ci daranno tanti altri ricordi meravigliosi, da vivere anche con lui».

Aveva ragione il signore di prima, non è solo calcio.