Ibra-Lukaku ora è un caso mondiale

Lo scontro non finisce qui, il derby Lukaku-Ibrahimovic rischia di continuare ancora. Anzi, continua ancora, considerando quanto la lite tra i bomber di Inter e Milan abbia fatto discutere sui social e non solo, fino alla richiesta di escludere lo svedese dal Festival di Sanremo. Il tutto aspettando eventuali decisioni da parte del giudice sportivo.
Lo scambio di insulti tra i due intanto ha fatto il giro del mondo, tra prime pagine sui giornali e video. «Vai a fare le sue stronz... voodoo, piccolo asino», le parole dello svedese, «vaffa... a te e tua moglie, vuoi parlare della madre? Figlio di putt..., ti sparo in testa», la risposta altrettanto poco edificante del belga, il tutto dopo uno scontro fisico in seguito ad un fallo di Romagnoli sullo stesso Lukaku a pochi minuti dalla fine del primo tempo.
Tante parole e soprattutto la reazione verso gli spogliatoi da parte dell’attaccante nerazzurro (trattenuto a fatica dai compagni e dallo staff tecnico di Conte) che sarà valutata dal giudice sportivo, che prenderà in esame anche quanto riferito dall’arbitro Valeri nel suo referto. Solo in caso non vi siano certezze o informazioni sufficienti potrebbe chiedere un supplemento di indagini alla procura FIGC, ma dipenderà da cosa il direttore di gara (tra l’altro infortunatosi nella ripresa e sostituito dal quarto uomo Chiffi) avrà scritto nel referto relativamente allo scontro, in particolar modo per quanto riguarda le frasi al centro della vicenda. Intanto i due comunque dovranno sicuramente saltare la prossima gara di Coppa Italia, considerando che il centravanti interista era diffidato e che quello rossonero è stato poi espulso nella ripresa, dando il via di fatto alla rimonta della squadra di Conte.
Nel frattempo, mentre Lukaku si è trincerato dietro il silenzio nel giorno di riposo concesso dal tecnico nerazzurro, ieri Ibrahimovic ha voluto sgomberare il campo da ipotesi di razzismo: «Nel mondo di Zlatan non c’è posto per il razzismo. Siamo tutti della stessa razza, siamo tutti uguali! Siamo tutti giocatori, alcuni meglio di altri», ha scritto lo svedese sui suoi profili social, con tanto di frecciatina finale ancora verso il rivale belga. E anche Paul Pogba, ex compagno di entrambi ai tempi del Manchester United, si è voluto schierare dalla parte di Ibrahimovic: «Zlatan razzista? Mi ama troppo, quindi è l’ultima persona a cui potrei pensare come razzista. Dai, non scherziamo!», le sue parole su Twitter nei confronti dello svedese, con cui condivide anche l’agente, ovverosia Mino Raiola.
Ibra si era d’altronde già scusato negli spogliatoi con i suoi compagni, ribadendo di non aver utilizzato nessun epiteto razzista. E in casa Milan non si vuol sentire parlare di multe o simili, puntando a chiudere subito il caso. «Ha chiesto scusa da grande campione qual è. Sono adulti e vaccinati, non so cosa si sono detti, può capitare, bisogna passarci sopra e pensare alla prossima», aveva commentato Pioli nel post partita.
Aspettando il giudice sportivo, l’appuntamento ora è al 21 febbraio, quando andrà in scena il derby di campionato, per capire fino a dove si spingeranno gli strascichi di una lite diventata un caso mondiale.
Intanto, mentre Amadeus ha annunciato - in un’intervista alla Stampa - che Naomi Campbell sarò co-conduttrice della prima serata e parlerà anche della «sua amicizia con Nelson Mandela» e delle «sue battaglie per i diritti civili contro il razzismo», la grana Ibrahimovic è ovviamente arrivata fino all’Ariston. In tanti, sul web, hanno chiesto e chiedono che che Ibra venga escluso dal cast di Sanremo dove era stato annunciato come ospite fisso. «Il razzismo dovrebbe essere combattuto in tutti gli ambiti. Ibra_official fuori da #Sanremo2021. Sarebbe un gesto di civiltà forte e un forte messaggio a tutti i provocatori e razzisti», si legge su Twitter, mentre vola l’hashtag #ibranograzie. Ha parlato di «insulti razzisti» anche il vicepresidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha notato: «L’obiettivo è l’audience, l’audience vince su tutto. Figurarsi se levano Ibra che dopo questa lite è ancora più popolare. Anzi, credo che chiederà un aumento di cachet».