Italia

Il caso Portanova e quel gol «che mette a tacere le polemiche»

Bufera sul radiocronista di Rai Radio 1 per il commento alla rete del calciatore della Reggiana, condannato a sei anni di reclusione in primo grado per stupro
Portanova ai tempi del Genoa, nel 2021. © Shutterstock
Red. Online
17.09.2023 17:45

Un gol meraviglioso. Peccato che, a segnarlo, sia stato Manolo Portanova. Un calciatore che, letteralmente, ha spaccato in due la tifoseria della Reggiana. E il motivo è presto detto: è stato condannato a sei anni di reclusione in primo grado per stupro. Nella bufera, in queste ore, è finito il radiocronista di Rai Radio 1 Nicola Zanarini. Che, nel commentare la rete firmata dal calciatore durante Reggiana-Cremonese, partita valida per il campionato di Serie B italiana e terminata con il risultato di 2-2, ha usato queste parole: «Un gol meraviglioso, il primo di Manolo Portanova, l’uomo più discusso dall’inizio della stagione a Reggio Emilia, che ha spaccato la tifoseria con la sua condanna in primo grado per stupro. Non lo volevano in tanti, soprattutto le tifose della Reggiana e invece gli ultrà lo volevano eccome, ed è andato a festeggiare proprio sotto la curva granata il suo primo gol in campionato».

Parole, quantomeno, soppesate male. Se non malissimo. Alle quali Zanarini ne ha aggiunge altre: «Un gol davvero meraviglioso che mette a tacere le polemiche anche se poi ricordiamo che tra qualche mese ci sarà l’appello del processo a Firenze per stupro di gruppo. Ma torniamo allo sport».

Le frasi, immediatamente, sono diventate virali sui social. Spingendo lo stesso Zanarini, più tardi, a cercare di scusarsi per quanto affermato: «Oggi pomeriggio durante la radiocronaca di Reggiana-Cremonese su Radio Rai ho fatto un commento sicuramente fuori luogo dopo il gol di Manolo Portanova» ha scritto ieri Zanarini. «Non intendevo certo dire che il caso sia chiuso da una rete o le polemiche spazzate vie da un gesto sportivo, tanto che subito dopo ho ricordato che l’appello dopo la condanna in primo grado a sei anni per la grave accusa di stupro di gruppo si terrà nei prossimi mesi a Firenze. Ho seguito la questione negli ultimi tempi dando voce alle associazioni di donne di Reggio Emilia che hanno contestato la scelta di ingaggiare il giocatore e ho anche criticato la società granata per il lungo silenzio in merito, e sottolineato anche la grande prudenza del Comune nel prendere una posizione. Lungi da me il voler assolvere un imputato per un gol, nell’enfasi della radiocronaca mi è scappata una grossa stupidaggine, di cui mi scuso, e anche nel seguito della radiocronaca ho detto che il gol di oggi NON mette certo fine al caso Portanova e alle polemiche che sono seguite all’ingaggio del giocatore».

La Rai, nel frattempo, ha fatto scattare un'indagine interna mentre fra i commenti al post del radiocronista si sono moltiplicati gli attacchi. Filippo Sensi, senatore del Partito Democratico, ha rilanciato sui propri canali l'audio incriminato: «Condannato in primo grado con sei anni di reclusione per stupro di gruppo, la giustizia farà il suo corso. Se questa è, può essere una telecronaca del servizio pubblico». Servizio pubblico che, tramite il direttore di Radio 1 Francesco Pionati, ha annunciato l'avvio di un'istruttoria. Il classico procedimento disciplinare: «Si tratta di un’istruttoria su quello che è successo sentendo le parti» ha detto appunto Pionati.

La domanda, a questo punto, sorge comunque spontanea: com'è possibile che un giocatore condannato in primo grado per stupro possa scendere regolarmente in campo e, quindi, segnare? La risposta si nasconde in una decisione della giustizia sportiva, che di fatto aveva dato il via libera al tesseramento di Portanova con la Reggiana. L'eventuale squalifica, infatti, scatterà solo al termine del processo penale a carico del centrocampista. La decisione del Tribunale del Coni si è basata sul «vizio di giurisdizione»: in sostanza, la giustizia sportiva italiana non interviene su un caso finché un atleta resta imputato in un altro processo della giustizia ordinaria.

Portanova, nel giugno del 2021, era stato sottoposto agli arresti domiciliari per un mese. Il calciatore era stato accusato insieme al fratello William, allora minorenne, al cugino e a un amico di violenza sessuale di gruppo. I fatti avvennero in un appartamento di Siena, nei confronti di una ragazza di vent'anni che Manolo aveva appena conosciuto.