Calcio

Il cielo è nerazzurro sopra Dublino: l'Europa League è dell'Atalanta

Finale a senso unico contro il Bayer Leverkusen, tramortito da un 3-0 firmato Ademola Olajade Lookman – Percassi: «È un sogno» – Gasperini: «Dedico questa vittoria alla città di Bergamo»
© Kirsty Wigglesworth
Red. Online
22.05.2024 22:50

La prima sconfitta stagionale del Bayer Leverkusen, dopo una serie di risultati utili che pareva non finire mai, è vitamina pura, anzi purissima per l'Atalanta. Il 3-0 senza se e senza ma con cui la Dea liquida, a Dublino, la formazione di Xabi Alonso significa, infatti, una cosa soltanto: i nerazzurri mettono le mani sull'Europa League per la prima volta nella loro storia. L'uomo copertina è lui, Ademola Olajade Lookman, autore di una clamorosa tripletta. Ma è l'Atalanta tutta, nella notte irlandese, a brillare di una luce mai vista prima. E chissà che notte, quella appena cominciata, vivrà Bergamo. 

Il primo tempo, più che una partita, assomiglia a un monologo bergamasco. La squadra di Gasperini è viva, ha gamba, è ben disposta in campo e, soprattutto, con tre attaccanti di ruolo dimostra di non voler speculare. Il resto, beh, è una logica conseguenza. Tramortito, il Bayer Leverkusen – a immagine di un Xhaka fuori giri, impreciso e spesso in ritardo – assiste quasi inerme al dominio nerazzurro. Il vantaggio porta la firma di Lookman, abilissimo al 12' a sfruttare una lettura pessima della difesa per raccogliere l'assist di Zappacosta. La parte di stadio di fede bergamasca, a Dublino, esplode. «Vuoi vedere che...» pensano i tifosi della Dea sugli spalti. Trovato l'1-0, l'Atalanta non smette di giocare e dialogare. Tant'è che, al 26', arriva anche il 2-0. E la firma è, una volta ancora, quella di Lookman, capace di dribblare con tanto di tunnel il citato Xhaka e di depositare in rete con il più classico dei tiri a giro (o tiraggir per dirla con Insigne). I tedeschi, dicevamo, sembrano cotti. Anzi, bolliti. Neppure quando si affacciano dalle parti di Musso danno l'impressione di poter, davvero, fare male all'avversario. Di qui la preoccupazione, forte, di Xabi Alonso in panchina. Alla pausa, il tabellone recita 2-0 per l'Atalanta. Un risultato forse sorprendente, pensando ai valori della vigilia, ma fedele rispetto a quanto mostrato in campo.

Nella ripresa, l'Atalanta gestisce il risultato nel migliore dei modi: lasciando l'iniziativa al Bayer, mai pericoloso, e cercando di fare in contropiede. Una strategia perfetta, dato che al 75' una ripartenza gestita in maniera magistrale consente a Lookman di firmare la sua tripletta personale e, parallelamente, di mettere in ghiaccio partita e vittoria dell'Europa League. Che giocatore, che Atalanta, che serata per la Dea. Una partita, quella dei bergamaschi, semplicemente perfetta. Al fischio finale, al silenzio e alle lacrime dei tifosi del Leverkusen fa da contraltare la gioia infinita dei supporter atalantini. Una prima volta del genere, probabilmente, nessuno poteva immaginarsela. E invece è tutto vero: l'Atalanta mette le mani sul secondo trofeo continentale per importanza, regalando una soddisfazione all'Italia intera. L'ultimo successo di un'italiana in questa competizione, quando ancora si chiamava Coppa UEFA, risale a venticinque anni fa e al mitico Parma di Malesani.

«È un sogno che si è realizzato» ha commentato, a caldo, il presidente Antonio Percassi. «Vedere quanto questa tifoseria ama l'Atalanta è meraviglioso. A Bergamo adesso saranno tutti in strada a festeggiare». Dopo il secondo dei tre gol realizzati da Lookman contro il Leverkusen, ha aggiunto il numero uno del club, «ho pensato stavolta, forse, ce la facciamo. È inaspettato un risultato così grande per un traguardo così importante, l'Atalanta è nella storia. Il bello è vedere crescere la società in continuazione e anche i giocatori lo hanno capito». Gli ha fatto eco lui, il Gasp, l'uomo dei miracoli. Portato giustamente in trionfo dai suoi giocatori. «Mai come in questi giorni – ha detto – abbiamo sentito il sostegno di tutte le tifoserie e questa energia l'abbiamo messa in campo. I ragazzi sono stati straordinari da subito, approcciando bene la partita anche perché c'era rimasta indigesta la finale di Coppa Italia. Venivamo da buone partite e avevamo la sensazione di non aver giocato al massimo delle nostre possibilità. Ora ci siamo rifatti in questa settimana. Devo ringraziare tutti quelli che mi hanno fatto fare questo lavoro. Poi qui a Bergamo mi hanno fatto lavorare con grande fiducia. A volte sono un po' pesante e me ne rendo conto, ma ho sempre l'ambizione di fare qualcosa in più. Se rimango? Devo parlare con il presidente, adesso festeggiamo. Se uno dovesse trovare un momento per uscire è questo, da vincente. Vincere come ha vinto l'Atalanta, senza debiti, penso sia una grande modo di trionfare. Dedico questa vittoria alla città di Bergamo».