Calcio

Il Lugano dovrà tenere d'occhio un Puertas più in forma che mai

Dall’inizio della nuova stagione il centrocampista svizzero è l’uomo in più dell’Union Saint-Gilloise, avversario dei bianconeri - A una settimana dalla gara d’andata dei playoff il vodese si racconta: «C’è voluta più pazienza del previsto, ma non ero mai stato così bene»
©Tom Goyvaerts/Belga
Giacomo Notari
16.08.2023 22:30

«Sono felicissimo, praticamente aspetto solo quello». Lo spareggio di Europa League tra il Lugano e l’Union Saint-Gilloise si avvicina, e Cameron Puertas non sta più nella pelle. Il centrocampista partito da Losanna nel gennaio del 2022 non vede l’ora di tornare a disputare una partita in Svizzera. Anzi, più che in Svizzera, in Svizzera romanda. «Quando abbiamo pescato il Lugano ero comunque contento, ma sapevo che sarebbe stato difficile fare venire la famiglia e gli amici fino in Ticino in settimana, - racconta Puertas -. Poi ho scoperto che la partita si sarebbe disputata a Ginevra, ed è stata una grande gioia. Non vedo l’ora di poter giocare davanti a tutti i miei cari». Ci vorrà ancora un po’ di pazienza prima della sfida del 31 di agosto allo Stade de Genève, e nel frattempo ci sarà soprattutto la partita di andata a Bruxelles. Ma il losannese di origini spagnole ha oramai imparato a convivere con l’attesa. Prima di ritagliarsi un ruolo da protagonista nella squadra della capitale belga, infatti, Puertas ha aspettato a lungo. Dall’inizio della nuova stagione, però, sembra essere finalmente diventato un punto fisso dell’Union Saint-Gilloise, mettendo a segno due reti e due assist nelle prime tre di campionato. La squadra di Mattia Croci-Torti è avvisata: questo Cameron Puertas sarà da tenere d’occhio.

Finalmente protagonista

Soffermarsi con simili accenti sulle prestazioni del 24.enne ispano-svizzero non sarebbe stato possibile soltanto qualche mese fa. Dal suo arrivo in Belgio, Puertas ha spesso vissuto momenti frustranti a livello personale, dovendosi accontentare di un ruolo di secondo piano. Un’unica presenza da titolare nei primi sei mesi e, nonostante un timido miglioramento del suo status durante la stagione alle spalle, un bilancio individuale che lascia l’amaro in bocca. «È chiaro che è stata lunga, anche perché non avevo avuto un ruolo di riserva da tempo prima di arrivare in Belgio, - ammette l’ex numero 10 del Losanna -. È stata più dura del previsto, sì, anche perché mi allenavo bene e speravo di avere la mia chance più spesso. È però vero che la squadra otteneva dei buoni risultati e che l’allenatore aveva i suoi motivi di fare determinate scelte». Il cambio di guida tecnica durante l’estate è dunque una delle ragioni che hanno permesso a Puertas di tornare protagonista, con Karel Gerarets sostituito da Alexander Blessin. «Sì, il cambio di allenatore è stato determinante per me, - conferma il vodese -. Il nuovo tecnico mi ha fatto vedere che contava su di me e ho sentito subito la sua fiducia. È la prima volta che ho così tanto spazio per dimostrare il mio valore». E non si può dire che, questa volta, il centrocampista svizzero non abbia colto al volo l’opportunità. «Non mi sono mai sentito così bene e sono convinto che posso fare ancora meglio, - assicura Puertas -. Questo inizio di stagione mi ha confermato che sono al posto giusto per questa tappa della mia carriera». Una tappa anziché una meta, già, perché nonostante il suo contratto con la squadra vice-campione di Jupiler League da due stagioni a questa parte sia valido fino al 2025, il 24.enne nato a Losanna spera un giorno di vivere un’avventura in un grande campionato europeo, come quelle che aspettano i suoi ex-compagni Amdouni e Ndoye, ad esempio. «Tutti noi giocatori abbiamo dei sogni, ma per il momento devo rimanere concentrato e continuare a lavorare sodo», commenta il 24.enne con umiltà. Considerando che l’Union Saint-Gilloise e il Brighton sono detenute dallo stesso proprietario, un pensierino alla Premier Puertas l’avrà forse già fatto. 

Un'epopea da ripetere

Per immaginarsi, un domani, in un grande campionato, ci sarà insomma tempo più in là. Il presente, per Puertas e compagni, è troppo importante per fantasticare su altro. Dopo essersi spinta addirittura fino ai quarti di finale nella precedente edizione, l’Union Saint-Gilloise non può permettersi di non qualificarsi per la fase a gironi. «È importante per noi dimostrare che quella della stagione scorsa non è stato un semplice colpo di fortuna, - conferma Puertas -. Vogliamo nuovamente rappresentare il calcio belga al meglio sulla scena europea, e dimostrare che il club sta diventando una realtà sempre più affermata del nostro paese». Già, per guadagnarsi un riconoscimento simile, le competizioni europee sono una tappa cruciale. Lo sa bene anche il Lugano, che ha già dietro di sé due esperienze nei gironi di Europa League dal suo ritorno nell’élite nel 2015, e che sogna la terza. «Non sottovalutiamo il Lugano, - assicura Puertas -. Tanti compagni mi hanno chiesto informazioni sulla squadra. Li ho avvisati: ci aspettano due partite difficili, e i bianconeri sono una squadra con tante qualità. Ho continuato a seguire la Super League anche dopo la mia partenza, perché ho tanti amici che ci giocano. Se vogliamo qualificarci dovremo affrontare questa doppia sfida con la massima serietà». E, va da sé, anche con un Cameron Puertas nello stato di forma osservato nelle ultime settimane. Il Lugano è avvisato.