Il Lugano non va al TAS, ma punzecchia la SFL

Il Lugano si ferma qui, escludendo un ricorso al TAS. Nell'accettare e commentare il verdetto della Commissione disciplinare della Swiss Football League, che nelle scorse settimane aveva respinto il protesto bianconero e, di riflesso, la richiesta di far rigiocare il match pareggiato a settembre contro il Losanna, il club si toglie alcuni sassolini dalla scarpa.
La società, infatti, «esprime con fermezza il proprio disaccordo» in merito alla decisione «e alle motivazioni che hanno portato al respingimento del protesto». La nota ufficiale dell'FC Lugano quindi prosegue: «Si rileva che la Commissione disciplinare della SFL, pur avendo dichiarato ammissibile il protesto e respinto le argomentazioni presentate dal FC Lausanne-Sport, ha scelto di non pronunciarsi nel merito della controversia, astenendosi dal prendere posizione sulle argomentazioni avanzate dall'FC Lugano. In effetti, la Commissione non si è espressa sull’asserito utilizzo improprio del VAR per riesaminare una seconda decisione di ammonizione – intervento per il quale il VAR non disponeva dell’autorità necessaria – limitandosi a fondare la propria decisione su una norma residuale delle cosiddette Regole del Gioco, secondo la quale "in linea di principio, una partita non può essere invalidata a causa di una decisione errata relativa all’uso del VAR". Tale disposizione è stata richiamata per sostenere che, anche qualora l’interpretazione del FC Lugano fosse stata corretta, la gara non avrebbe comunque potuto essere ripetuta».
Di qui la punzecchiatura del club, indirizzata alla SFL. «Pertanto, in assenza di conclusioni contrarie da parte della Commissione , l'FC Lugano prende atto con soddisfazione che quest’ultima ha, di fatto, riconosciuto implicitamente che, durante la partita in questione, il VAR è stato utilizzato in maniera impropria dal corpo arbitrale». L'iter, dicevamo, si conclude ad ogni modo con il parere espresso dall'organo competente della SFL. Anche se - si legge nel comunicato bianconero - «fedele ai principi fondamentali di correttezza sportiva, il club ribadisce il proprio disaccordo in merito alle motivazioni alla base della decisione della Commissione preposta, tuttavia desidera confermare con altrettanta fermezza la propria fiducia nella giustizia sportiva e nel lavoro degli organi competenti, certo che in futuro ogni decisione sarà adottata con il massimo rigore, nella piena trasparenza, con un’analisi attenta del singolo caso, in modo coerente e ispirato ai principi di giustizia, a beneficio del corretto svolgimento del campionato, della regolarità delle competizioni e, più in generale, a tutela dell’interesse di tutte le squadre coinvolte».
