Il Lugano tra sogno e realtà

A Bodø, tra dicembre e gennaio, il sole non sorge praticamente mai. Il Lugano spera allora di far vivere una serata calcisticamente buia ai norvegesi con qualche mese d’anticipo. E, di riflesso, di conquistare i tre punti. Punti che sarebbero invece una lanterna per i bianconeri, utile per trovare la strada giusta da imboccare verso gli ottavi di Conference League, in un girone che si preannuncia quantomeno intricato. «Di certo scenderemo in campo con l’ambizione di battere il Bodø/Glimt», conferma Mattia Croci-Torti. «Contro il Saint-Gilloise, nei playoff di Europa League, non siamo riusciti a strappare nemmeno un pareggio, e ci teniamo tantissimo per i nostri tifosi a mostrare che anche in Europa sappiamo farci rispettare. Ad oggi probabilmente non siamo i favoriti per vincere il girone, ma non ci interessa: noi andiamo per la nostra strada».
Quante prime volte
Per il Crus, quella di stasera al Letzigrund di Zurigo sarà la prima panchina in un incontro europeo. Un esordio che condividerà con altri giocatori della giovane rosa bianconera. L’allenatore momò, tuttavia, non teme la mancanza di esperienza: «La verità è che dobbiamo dare tutta la fiducia possibile ai nostri giovani, perché sappiamo quanto valgono. Quando li guardo negli occhi, vedo che non hanno paura e quindi sono assolutamente convinto che faranno una grande partita. Se non lo fossi, forse dovrei trovarmi un’altra squadra. Invece sono qui e dovrò essere ancora più bravo del solito a motivarli». E allora, il mister ripensa a quando per tutti era solo «Mattia» e sognava davanti al televisore. «Il fascino dell’Europa è irresistibile: da adolescente non vedevo l’ora di guardare la mia squadra del cuore giocare il mercoledì, e se fino a due anni fa mi avessero detto che un giorno avrei calcato in prima persona certi palcoscenici, forse avrei pensato di star sognando. Ma questo non è un sogno: è qualcosa di concreto. Ci siamo guadagnati il diritto di essere qui. Vogliamo onorare la competizione».
Rebus risolto?
Qualche giorno fa, proprio su queste colonne, sottolineavamo come il lungo infortunio di Valenzuela e la squalifica di Hajdari avessero creato un problema difensivo ai bianconeri. Chi, dunque, giostrerà oggi sul corridoio di sinistra? Il Crus sembra aver risolto il rebus, ma tiene la soluzione per sé. «Abbiamo giocatori abbastanza forti in quel ruolo per poter sopperire alle assenze. Ho almeno nove undicesimi della formazione titolare già in testa. Ma considererò anche la rifinitura e i prossimi impegni: per due settimane giocheremo ogni tre giorni». La retroguardia dei ticinesi potrà però, in ogni caso, contare sul ritrovato Saipi, già titolare tra i pali nell’incontro di Coppa Svizzera contro il Lancy. «Provo buone sensazioni - spiega il 23.enne -. Finalmente ho potuto allenarmi senza dolore e sono felice di poter dare il mio contributo alla squadra. Ho lavorato duro per arrivare fin qui e penso che sia il sogno di ogni calciatore poter giocare queste partite». E magari anche di segnare un gol decisivo nei minuti di recupero, come successo martedì a Provedel, portiere della Lazio. «Beh, se dovesse succedere non sarebbe per nulla un brutto scenario… Ma la cosa più importante è assolutamente che vinca la squadra».
«Il miglior calcio del girone»
Quando gli chiediamo degli avversari, dalla bocca del Crus escono solo parole di sincera ammirazione. «Non c’è un giocatore in particolare che temo, è la loro organizzazione che è ammirevole. Non rinunciano mai a giocare il pallone, hanno due esterni che sanno saltare l’uomo e possono sfruttare anche gli inserimenti delle mezzali. Per me, giocano il miglior calcio del girone». A lui dunque il compito di trovare le giuste contromisure. «Ci sarà qualche modifica nell’assetto difensivo. Ma non siamo una squadra che si rinchiude nella propria metà campo. Possiamo schierare giocatori molto tecnici e avremo anche la possibilità di fare la partita».