Il Milan riammesso alle competizioni europee

LOSANNA - Buone notizie per i tifosi rossoneri. Il Tribunale arbitrale dello Sport (Tas) di Losanna ha riammesso oggi il Milan all'edizione 2018-19 dell'Europa League ribaltando le decisioni delle istanze precedenti (vedi suggeriti).
"Il Collegio del Tas - si legge nel comunicato stampa (vedi sotto versione integrale) - ha rigettato la richiesta del Milan di ordinare all'UEFA la conclusione un accordo transattivo, ma ha stabilito che la decisione dell'Adjudicatory Chamber dell'UEFA di escludere il Milan dalle competizioni per club da essa organizzate non è proporzionata". Il TAS ha quindi rinviato il caso alla UEFA per "l'irrogazione di una sanzione disciplinare proporzionata sulla base dell'attuale situazione finanziaria del club".
indagato Li per falso in bilancioLa procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati per falso in bilancio Yonghong Li nell'ambito dell'inchiesta sull'operazione con la quale l'uomo d'affari cinese lo scorso anno ha rilevato il Milan dalla Fininvest per 740 milioni di euro.
Dall'indagine, che riguarda solo Yonghong Li, proprietario fino a pochi giorni fa del Milan ora acquisito dal fondo Elliott - e non Silvio Berlusconi e nemmeno il precedente tentativo di vendita della squadra al thailandese Mr. Bee Taechaubol -, è venuto a galla che la società con cui l'uomo d'affari cinese per 740 milioni ha rilevato il Milan è fallita. E che nonostante questo ha sempre comunicato ufficialmente che tutto andava bene e di essere in grado di far fronte agli impegni finanziari richiesti.
Infatti lo scorso marzo il tribunale del popolo di Shenzhen ha dichiarato il crac della Jie Ande, indicata come la società più importante, la 'cassaforte', tra quelle nel curriculum del finanziere residente a Hong Kong per l'acquisto del club rossonero. Quindi, per la Procura di Milano, l'ex presidente del cda del Milan si è reso responsabile di false comunicazioni sociali. Il procuratore aggiunto e il pubblico ministero hanno dato disposizione di acquisire carte presso alcuni advisor, Lazard, Rothshild, Deloitte, Ernst&Young, che si sono occupati della gestione della vendita, per far luce sui loro rapporti con l'imprenditore cinese al quale è stata contestata fra l'altro la falsità della nota integrativa al bilancio del 2016 di Jie Ande.