Calcio regionale

Il mister e l’esultanza che non ti aspetti, a metà tra Bobo Vieri e Carlo Mazzone

Nel campionato di Seconda Interrregionale Il Mendrisio si è imposto a Ibach oltre il novantesimo e Amedeo Stefani si è scatenato
Amedeo Stefani, allenatore del Mendrisio, leader in Seconda Interregionale. ©CdT/Chiara Zocchetti
Gianluca Pusterla
Gianluca Pusterla
31.10.2022 06:00

Negli scorsi anni era diventata virale una dedica scritta su un muro che recitava «Sei bella come un gol al novantesimo». All’ultimo giro di lancette sabato il Mendrisio ha fatto sua la partita contro l’Ibach: gol di Riccardo Bini, festa per i tre punti e primo posto nel campionato di Seconda Interregionale. Rete pesante, festeggiata da tutta la rosa che si è riversata in campo per abbracciare il match winner. E tra i più scatenati c’era il condottiero dei momò, Amedeo Stefani, che in versione Bobo Vieri dei primi anni duemila si è tolto la maglia ed è corso in campo. Se capita sovente di vedere un calciatore festeggiare in quella maniera (tra i primi fu il bomber giallorosso Pruzzo), è raro se non inusuale vedere un mister farlo. Stefani si è fatto prendere la mano e non ci ha pensato due volte. «Non era premeditato. È stato un gesto istintivo» ci ha detto. L’allenatore del Mendrisio vive da sempre nel Magnifico Borgo, è stato giocatore e da sempre è tifoso. «Per me è stata un’emozione unica. In quei momenti abbiamo dimostrato di essere una vera squadra, tutti uniti per un unico obiettivo».

Un'immagine virale

Amedeo ci confessa che la fotografia di quella «impresa» ha fatto subito il giro di social e chat e il suo telefono è bollente. «Mi viene da dire che per i nostri avversari oltre il danno c'è stata pure la beffa. Prima la sconfitta e poi doversi sorbire il sottoscritto senza maglia». Poi però ci tiene a ribadire che non voleva mancare di rispetto a nessuno. «Spero nessuno si sia offeso. Nella foga del momento mi sono lasciato coinvolgere. Non era indirizzato agli avversari. Anzi, a loro faccio i complimenti per l’ottima partita che hanno giocato. Hanno corso come dei matti e in campo erano ben messi. L’Ibach mi è piaciuto, davvero un’ottima formazione». L’allenatore del Mendrisio aggiunge divertito che qualcuno ha pure apprezzato. «Delle signore presenti al campo mi hanno fatto i complimenti» ci dice ironicamente. Pensando al gesto, ci viene alla memoria Carletto Mazzone che in un epico Brescia-Atalanta corse sotto la curva dopo il gol del pari. «Il mio assistente Sandro Reclari mi ha invece detto che gli sono parso più Eugenio Fascetti, direi per la stazza».

Momò in testa con lo Zugo 

Dimentichiamo per un attimo l’esultanza e ci concentriamo sulla prima parte del campionato della sua squadra. «Stiamo facendo bene e devo ringraziare tutti, dalla società alla squadra. Ci sono tantissime persone che lavorano per il nostro bene e fanno uno sforzo pazzesco». Il Mendrisio è in testa alla classifica con 25 punti, gli stessi dello Zugo, ma la squadra confederata ha giocato una partita in più. Con Amedeo trattiamo un altro argomento, quello relativo al campo del Comunale, tutto fuorché perfetto. «Non sono il tipo che si lamenta, ma per noi giocare in casa non è un vantaggio. La nostra rosa ha grande qualità, dunque un terreno da gioco non perfetto ci limita. Spero che con l’aiuto di tutti si possa aggiustare la situazione. In ogni caso cerchiamo di essere pragmatici e di fare il meglio con quello che abbiamo». Lo lasciamo per un attimo per guardare alle altre partite delle ticinesi. Tutte impegnate in trasferta, Ascona, Gambarogno e Collina d’Oro sono tornate a casa belle e sorridenti, con in sacoccia punti importanti. Preziosa vittoria per il Collina d’Oro di Francisco Aguirre: la compagine luganese ha infatti superato per 2-0 il Kickers Luzern. Una rete di Monighetti è bastata al Gambarogno-Contone per spuntarla in casa del Buochs e ottenere così la vittoria numero quattro in dieci partite. Sorride anche l’Ascona targato Berriche, al secondo successo consecutivo in campionato. I locarnesi si sono imposti con il minimo scarto in casa del Perlen.

Torniamo dal protagonista di questa giornata per un’ultima domanda. Rivedremo mai un’esultanza del genere? «La testa dovrebbe rispondere di no, ma francamente non mi sento di escluderlo. Sì, potrebbe ricapitare. E poi recentemente ho iniziato a fare palestra. La prossima volta potrei sfoggiare i muscoli».