Calcio

Il Paradiso deve attendere: «Oggi il responso dell'ASF»

Fresco di ascesa in Promotion League, il club luganese non ha ancora ottenuto luce verde dalla federazione svizzera per quanto concerne l’impianto sportivo - Il presidente Antonio Caggiano: «Il dialogo è aperto e costruttivo, auspico un epilogo positivo»
I biancoverdi del mister Giuseppe Sannino, senza i partenti Daniele Russo e Patrick Rossini, riprenderanno le attività lunedì 3 luglio. © CdT/Gabriele Putzu
Nicola Martinetti
23.06.2023 06:00

Ha ripreso vigore, Antonio Caggiano. Recentemente coinvolto in un incidente frontale in Sardegna, in compagnia della presidente del Gran Consiglio Nadia Ghisolfi, il numero uno del FC Paradiso ha pian piano riabbracciato la sua quotidianità. E con essa l’energia che lo contraddistingue. «Lo spavento un po’ è rimasto, così come qualche acciacco - ci racconta -. D’altronde l’episodio è stato drammatico: di colpo una Fiat Panda ha invaso la nostra corsia a velocità sostenuta, senza che potessimo fare nulla per impedire l’impatto. Ci è voluto un po’ per riprendersi, ma personalmente sono già tornato in sella. Anzi, al volante in questo caso».

Due note dolenti

Le brutte notizie, per il presidente della neopromossa in Promotion League, non si sono tuttavia limitate alle vacanze in questo mese di giugno. Lunedì sera, infatti, l’Associazione Svizzera di Football (ASF) ha riservato una doccia fredda al club luganese, attraverso una mail inviata alla dirigenza. «Ci è stato comunicato che siccome - a loro avviso - la nostra società non rispetta delle normative inserite negli statuti della Prima Lega, non intendono concederci il diritto di giocare i nostri incontri casalinghi al Campo Pian Scairolo. E di riflesso, qualora non si trovasse una soluzione, la possibilità di disputare i campionati da loro amministrati». Nello specifico, appunto, la Promotion League. Ma anche - a rigor di logica - la Prima Lega Classic. Ahia. Caggiano, tuttavia, rigetta la possibilità che nell’arco di poche settimane il suo club possa passare da una storica promozione a una clamorosa doppia retrocessione a tavolino. «È uno scenario talmente irreale che non riesco nemmeno a immaginarlo. E francamente non voglio farlo».

Nel suo ultimo scritto, come detto, l’ASF ha menzionato il «mancato rispetto di svariate normative» quale criticità nell’incarto del Paradiso. Il presidente dei sottocenerini, da tempo in contatto con le autorità preposte, ci dipinge un quadro più dettagliato. «Già a maggio ci era stato comunicato che il nostro terreno da gioco, un manto sintetico, non rispettava le nuove disposizioni dell’ASF entrate in vigore nel giugno del 2022. Ne abbiamo preso atto e abbiamo immediatamente coinvolto il Municipio di Paradiso, proprietario dell’infrastruttura. Il quale, prontamente, ha provveduto a comunicare alla federazione l’intento di sostituire il fondo del campo nel giugno del 2024, investendo mezzo milione di franchi. Nello scambio di comunicazioni, peraltro, l’Esecutivo ha inoltre confermato la volontà - auspichiamo per ottobre di quest’anno - di iniziare i lavori di costruzione della nuova tribuna (300 posti) con ristorante. Anch’essa, attualmente ancora oggetto di discussione presso il Comune di Collina d’Oro, proprietario del sedime, era infatti stata menzionata dall’ASF quale nota dolente nel nostro dossier. Fornite le rassicurazioni richieste a tempo debito, eravamo certi di aver archiviato la questione. Invece lunedì sera è arrivato il già menzionato fulmine a ciel sereno».

La necessità di una proroga

A inquietare la federazione svizzera, secondo Caggiano, è il timore che i lavori possano non iniziare mai. Di qui la richiesta dell’ASF, per certi versi utopica, di provvedere a cambiare il manto sintetico entro l’inizio della prossima stagione. «Comprese le loro preoccupazioni, ho avuto modo di confrontarmi e chiarirmi con il direttore della Prima Lega Jérémy Manière. Il dialogo è stato molto aperto e costruttivo. Ho spiegato che negli ultimi anni la manutenzione del nostro campo è sempre stata impeccabile, e che dunque - seppur non omologato - è tuttora in ottime condizioni. Ho inoltre assicurato la ferma intenzione di rispettare le richieste da loro avanzate, chiedendo però una proroga al fine di concederci le necessarie tempistiche per soddisfarle». I vertici della Prima Lega, di fronte alle motivazioni esposte dall’uomo forte dei biancoverdi, hanno deciso di riesaminare la questione. «Oggi il Comitato si riunirà, e - teoricamente - questo pomeriggio dovrebbe cadere il responso. In virtù delle ottime discussioni avute recentemente, mi auspico di cuore che vi possa essere una rivisitazione del “no” fin qui incassato, e quindi un epilogo positivo. Sento che c’è una speranza, io sono ottimista».

I piani «B» e «C»

Da buon imprenditore, comunque, Caggiano si è nel frattempo già mosso per anticipare un ulteriore responso negativo della federazione. «Ho preso contatto con la Città di Lugano per sondare la possibilità di usufruire di uno dei loro campi. Questo sarebbe il “piano B”, tuttavia di difficile realizzazione. Ancor più complicato sarebbe poi il “piano C”: uno spostamento al Comunale di Bellinzona o a Giubiasco. Il Riva IV di Chiasso? Non siamo entrati nel merito, perché logisticamente sarebbe molto scomodo. Vedremo. Mi auguro davvero di non dover andare oltre queste esplorazioni preliminari».