Il personaggio

Il Paradiso di Giuseppe Sannino

Abbiamo intervistato il nuovo allenatore dei luganesi, fra ricordi e nuove sfide
© CdT/Mattia Sacchi

Il nome di Mister X, finalmente, è stato svelato. Diciamocelo: già tutti sapevano. Adesso, però, la firma è stata messa nero su bianco: il nuovo allenatore del Paradiso, seconda forza della Prima Lega, a un solo punto dal leader Lugano II, si chiama Giuseppe Sannino.

Campano, 65 anni, una vastissima esperienza alle spalle, Sannino prenderà il posto del dimissionario Roberto Gatti. È fresco di addio alla Nocerina, vicino a casa sua, ma spera di rilanciarsi alle nostre latitudini. Dove, ammette, sperava di lavorare già tempo fa.

Sannino, va da sé, è un nome importante. Importantissimo, considerando il contesto semiprofessionistico di Paradiso. Un colpo a tutti gli effetti, considerando che il nostro, in passato, ha allenato anche nella Serie A italiana: Siena e Palermo, nello specifico, con tanto di campionissimi quali Dybala a disposizione.

Il tecnico, in seguito, ha avuto anche alcune parentesi di rilievo all’estero: in Inghilterra con il Watford e in Ungheria con la Honved Budapest. Negli ultimi anni ha lavorato in Grecia e in Africa, in Libia.

Raggiunto un accordo con il presidente Antonio Caggiano, Sannino è stato presentato stamane alla stampa. Queste le sue prime parole: «La squadra? Mi hanno dato l’idea di essere dei ragazzi seri, saranno anche dilettanti ma sono professionisti quando giocano: sanno dialogare fra loro, un bravo dunque a chi li ha allenati finora. Io vorrei entrare, semplicemente, senza fare danni. Poi c’è l’intelligenza loro e l’umiltà mia di pormi. Ma, credetemi, io metto sempre al primo posto il giocatore».