Il Sion e quelle critiche per un’amichevole in Russia: «Solo calcio, non politica»

Il mondo sportivo - esattamente come quello politico - continua a muoversi con cautela nei confronti della Russia. Dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina ordinata dal presidente Vladimir Putin, i contatti con le federazioni sportive russe sono stati ridotti all'osso. Non stupisce, allora, che la decisione del FC Sion di disputare un'amichevole a San Pietroburgo abbia portato non poche critiche. Il club vallesano, attualmente impegnato nella preparazione della stagione 2025/26, ha confermato alla SRF che parteciperà a un torneo amichevole in Russia, ospitato dallo Zenit San Pietroburgo, previsto per il 9 luglio.
Il caso
Secondo quanto inizialmente riportato da Blue Sport, il FC Sion è stato invitato al torneo in virtù della presenza in rosa del centrocampista russo Anton Miranchuk, ex capitano della nazionale russa, approdato in Vallese nel 2024. «Lo Zenit ha voluto invitarci per permettere al nostro giocatore di tornare a giocare davanti al suo pubblico», ha spiegato Patrick Margueron, responsabile comunicazione del club, in un’intervista a SRF.
Tuttavia, la scelta ha suscitato forti critiche, soprattutto in relazione al contesto politico e sportivo internazionale. I club russi, infatti, sono attualmente esclusi da tutte le competizioni ufficiali UEFA e FIFA a causa dell'invasione dell’Ucraina. Storicamente legati a entità statali o parastatali, i team russi hanno a lungo funto da strumenti di soft power. Separarli dalla politica, insomma, è difficile. E lo Zenit non è da meno, essendo di proprietà di Gazprom, gigante energetico vicino al Cremlino.
Le autorità calcistiche svizzere, pur non avendo il potere di vietare l’amichevole – non trattandosi di una competizione ufficiale – hanno invitato il club a desistere: «Abbiamo sconsigliato all'FC Sion di accettare questo invito», ha dichiarato Adrian Arnold, direttore della comunicazione della Federazione Svizzera di Calcio (ASF).
«Solo calcio»
Dal canto suo, il club vallesano insiste nel sottolineare la natura esclusivamente sportiva della trasferta. «L'FC Sion si distanzia completamente dall'aspetto politico. Per noi si tratta solo di calcio», ha ribadito Margueron, negando anche le indiscrezioni che parlavano di un bonus da centinaia di migliaia di franchi per la partecipazione. «Per quanto ne so, non riceviamo alcun compenso; siamo stati invitati».
Il presidente del club, Christian Constantin, ha sostenuto una linea simile. In un’intervista al quotidiano Blick, ha dichiarato: «Sport e politica devono essere separati. Ciascuno ha il diritto di decidere per sé». Constantin ha inoltre sottolineato che non ci sono rischi di sanzioni da parte degli organismi internazionali, precisando che il club ha già verificato con FIFA e UEFA la regolarità dell’incontro.