Euro 2020

Italia contro Svizzera, ecco come finirà

Abbiamo fatto un giro di pronostici VIP da una parte e dall’altra del confine: dal mondo dello spettacolo alle autorità politiche, passando per lo sport
© AP/Alessandra Tarantino
Marcello Pelizzari
15.06.2021 19:00

Svizzera contro Italia. Un derby, anche qualcosa di più. Fra tifo, tifo contro, simpatie, antipatie, luoghi comuni, stereotipi e via discorrendo. Il Ticino, questa partita, la sta aspettando da un sacco di tempo. Dal 30 novembre 2019, per la precisione, giorno del sorteggio dei gruppi di Euro 2020. Poi la pandemia, l’emergenza, il lockdown, lo sport che si fermò per mesi e mesi e, di riflesso, il torneo itinerante rinviato al 2021. Adesso ci siamo, finalmente. Ci siamo davvero. Roma, l’Olimpico, gli Azzurri rinati grazie alla sapiente mano e alle idee di Roberto Mancini. E ancora noi, gli elvetici, bruttini contro il Galles ma desiderosi di rifarci. Proprio contro un rivale storico, il rivale per eccellenza alle nostre latitudini. «A nome dei romandi, posso assicurare che le partite con l’Italia sono sentitissime» spiegò al Corriere, poco dopo il citato sorteggio, Marc Hottiger. L’eroe di Berna del 1993, proprio lui. L’uomo che, segnando, permise alla Svizzera di sconfiggere l’Italia nelle qualificazioni ai Mondiali del 1994. «Io stesso ho moltissimi amici italiani. Certo, in Ticino è questione di vita o di morte diciamo. Ma è un match particolare anche per noi. Gli svizzero-tedeschi forse sognano la Germania, noi no. L’Italia è come la Francia».
L’Italia è come la Francia, sosteneva Hottiger. Tradotto: è una nazionale forte. E, per questo, temuta. Forse perfino invidiata da chi, in Ticino, ha dovuto spesso sopportare i caroselli dei tanti tifosi Azzurri domiciliati nel nostro Cantone. La Svizzera, d’altro canto, è l’avversario più presente nelle statistiche degli Azzurri: sono addirittura 58 i precedenti, con appena 8 successi rossocrociati, 22 pareggi e 28 successi dell’Italia. Noi, aspettando il calcio d’inizio, abbiamo fatto un giro da una parte e dall’altra del confine. Al grido «che ne dite di un pronostico?». Hanno risposto in tanti: dal mondo dello spettacolo a quello dello sport, passando per le autorità politiche.

Un tris di 2-1, anzi un poker
Cominciamo da Siviglia. E perché mai, direte? Che c’entra? Semplice: Riccardo Gentile, voce di Sky Sport Italia, fra le altre cose grande esperto di Bundesliga, era in Spagna per commentare l’esordio (amaro) degli iberici contro la noiosissima Svezia. La squadraccia che, per intenderci, negò il Mondiale russo all’Italia e, soprattutto, ci eliminò agli ottavi tre anni fa a San Pietroburgo. Secondo il giornalista italiano a vincere sarà la squadra di Roberto Mancini: «Secondo me finirà 2-1 per l’Italia. Per noi segneranno Jorginho su rigore e Immobile, mentre per voi accorcerà le distanze Embolo». Alessio Alaimo, collaboratore di Tuttomercatoweb e Sportitalia, punta sullo stesso risultato: «Dico 2-1 per l’Italia, come marcatori direi Ciro Immobile e Lorenzo Insigne che sono i due attaccanti di punta della nostra nazionale» spiega. «Per la Svizzera, invece, direi attenzione a Seferovic: è un centravanti di grandissimo valore, che forse in Italia a suo tempo non apprezzammo e valorizzammo del tutto». Il trittico dei 2-1 sul fronte azzurro è servito da Massimo Mastromarino, sindaco di Lavena Ponte Tresa: «Sì, dico 2-1 per la mia Italia con reti di Barella e Insigne. Per la Svizzera segnerà Freuler». Un tris che diventa poker, volendo aggiungere Daniel Visentini. Secondo la firma storica della Tribune de Genève, da anni e anni al seguito dei rossocrociati, saranno Insigne e Berardi a spingere gli Azzurri. Del «biondo» Xhaka il gol elvetico.

C’è chi cerca la «gufata»
In casa RSI, per contro, c’è chi (scaramanticamente) rema contro: secondo la giornalista e presentatrice Serena Bergomi, infatti, «la partitissima dell’Olimpico finirà 3-1 per l’Italia con doppietta di Insigne e gol dell’interista Barella». E ancora: «Per noi, ahimé, segnerà soltanto Mariolino Gavranovic». La speranza di Serena, va da sé, è che la gufata sortisca gli effetti sperati. L’inviato al fronte Nicolò Casolini, oramai celebre per le sue scorribande notturne a Zeuro in condotta, punta sul pareggio. Pendolino alla Maurizio Mosca in mano, «Case» ha visto per noi il derby: «Vedo un gol su rigore di Jorginho, vedo una rete del nostro Gavranovic. Vedo però anche alcuni torti: un gol regolare annullato alla Svizzera e un rigore non dato ai rossocrociati con il solito VAR pasticcione». Rosy Nervi, dopo breve consulto con i suoi consulenti di fiducia, ci svela il suo pronostico: «La partita dell’Olimpico? Avrà delle buone energie, anche perché la Svizzera – speriamo – sarà un po’ più aggressiva rispetto all’esordio contro il Galles. L’Italia è l’Italia e suscita emozioni particolari in noi elvetici. Stavolta, però, non segnerà Embolo. Magari Xhaka, biondissimo: ha bisogno delle attenzioni di Mourinho visto che si vocifera di un suo imminente passaggio alla Roma. No, non segnerà nemmeno lui. Segnerà Gavranovic l’1-0 per la Svizzera. Ma temo finirà 1-1, con rete ad inizio ripresa di Insigne. Petkovic uscirà comunque con il sorriso».

© KEYSTONE/Jean-Christophe Bott
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Fra ragione e sentimento
Ex calciatore di Lugano, Malcantone Agno, Sion, Young Boys, San Gallo, ancora Sion e Chiasso, Alberto Regazzoni in carriera vanta 3 presenze con la maglia della Svizzera. Queste partite, «Rega», le sentiva già da bambino. Sì, l’Italia è il rivale di sempre anche per il ragazzino (oramai ragazzone) di Pambio. «La partita? Finirà 1-1. Un pareggio, certo. Con reti di Freuler e Insigne». Dall’ex calciatore, ora opinionista televisivo, a due fenomeni del pronostico. Da una parte Michael Casanova e il suo criceto Khaby. L’animaletto ha scelto la metà campo rossocrociata, «Casa» è diviso fra ragione e sentimento. «La testa mi dice Italia ma il cuore, che raramente sbaglia, mi dice 1-0 Svizzera con rete di Supermario Gavranovic. Segnerà con un bel piattone alla sinistra di Donnarumma». Maxi B, dal canto suo, ha messo in campo le tartarughine. Il referto? Vittoria azzurra. Tornando al calcio giocato, Matteo Tosetti del Sion sicuramente se ne intende: nel 2009, in Nigeria, salì sul tetto del mondo con la Svizzera Under 17. «Dico 2-2, per gli Azzurri reti di Immobile e Berardi mentre per noi segneranno Vargas e Gavranovic». Crede fortemente nella Svizzera Paolo Duca, aggiuntosi al carrozzone dei pronostici in extremis. Il direttore sportivo dell’Ambrì Piotta è categorico: «Finirà 2-0 per i rossocrociati».

La parola alle vecchie glorie

Svizzera-Italia, per i più attempati, significa ripercorrere il viale della memoria fino a Berna. Wankdorf, 1993. La notte delle notti. Significa tornare al gol di Marc Hottiger. A una Svizzera protagonista, capace dopo un’eternità (e grazie anche a quella vittoria sugli Azzurri) di strappare la qualificazione a un Mondiale. Marco Pascolo, il portiere dell’epoca, è ottimista fino a un certo punto: «Per me finirà 1-1, con gol rossocrociato di Seferovic. Non credo riusciremo a fare molto di più». Piuttosto critico Georges Bregy, uno che la maglia l’ha sempre sudata: «Spero vivamente che la Svizzera giochi un’altra partita rispetto all’esordio, sottotono, contro il Galles» racconta il nostro interlocutore. «E penso proprio che sarà così, perché l’Italia è uno di quegli avversari che ci spinge a tirar fuori il meglio. Ad andare oltre. Servirà, però, un deciso cambio a livello di testa e atteggiamento. Tutti, a cominciare dall’allenatore, dicono che abbiamo dominato a Baku. La realtà è che abbiamo controllato. Niente di più. Speriamo e confidiamo, allora, in un bell’1-1. Per noi segnerà Gavranovic».

«E se volessi scommettere?»
Detto dei pronostici, chiudiamo con alcune chicche per gli scommettitori. Partendo dalla Svizzera. Sporttip quota la vittoria elvetica a 5.79 mentre il successo azzurro è dato a 1.55. E il pareggio? 3.60. Quote più o meno simili sui siti italiani: gli Azzurri vincenti sono quotati a 1.60, mentre la quota rossocrociata sale addirittura a 6.00 e il pareggio a 3.90. I tifosi della Svizzera non si disperino, ad ogni modo: si parte pur sempre dallo 0-0 e, soprattutto, nel 2004 Emilio Fede (sì, proprio lui) vinse 235 mila euro puntando sulla vittoria della sconosciuta (e apparentemente debolissima) Grecia a Euro 2004.

© AP/Andrew Medichini
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