La notte magica di Sommer, quel «ragazzo dagli occhi di ghiaccio che arriva da un Paese di neve e laghi»

In Svizzera lo conosciamo bene Yann Sommer. Tante volte, forse troppe, la Nazionale elvetica ha dovuto fare affidamento sulle sue paratone per portare a casa la pellaccia. Momenti indelebili, come quel rigore parato a Mbappé negli ottavi di finale contro la Francia a Euro 2020. Anche gli interisti lo conoscono bene. E lo amano. Ma ieri, sul palco internazionale di San Siro, tanti altri spettatori hanno potuto apprezzare il numero 1 rossocrociato, premiato come migliore in campo dopo una semifinale di Champions League contro il Barcellona già entrata nella leggenda del calcio.
Almeno 3 i miracoli del 36.enne rossocrociato, di cui uno, nel finale del secondo tempo supplementare, sul fuoriclasse Lamine Yamal. Un tuffo incredibile, da incorniciare. Una questione di centimetri, di dita. Che probabilmente agli interisti sono sembrate più simboliche di quelle raffigurate da Michelangelo Buonarroti nella Creazione di Adamo.
Dopo le sue gesta epiche, Sommer è stato celebrato come una vera e propria rockstar dai media sportivi. La Gazzetta dello Sport, ad esempio, ha scritto: «Julio Cesar s’è reincarnato in un ragazzo dagli occhi di ghiaccio nato in un luogo opposto a quello in cui ha vissuto il portierone del Triplete: neve e laghi. Tutt’altra cosa rispetto alle spiagge, ma ciò che conta è che Yann Sommer si è travestito da brasiliano in una notte storica. Ha spento una palla di fuoco coi suoi guantoni blindando la finale dell'Inter». Un evidente paragone con il miracolo che il brasiliano fece su un certo Lionel Messi, nel 2010, sempre in semifinale di Champions League contro il Barcellona.
Yann Sommer non è celebrato solamente in Italia, ma pure in Spagna. Marca scrive: «I titoli saranno su Lamine, ma il giocatore decisivo in questa partita è stato Sommer. Che partita e che prestazione quella del portiere svizzero. Spettacolare».
Come detto, il numero 1 elvetico è stato premiato come miglior giocatore in campo e, una volta ottenuto il trofeo, ha realizzato un filmato in cui, in italiano, ha dato la carica ai tifosi: «Andiamo in finale. Andiamo raga, forza!».
Dopo il fischio finale, l'ex portiere della Nati si è commosso, mentre tutti i compagni di squadra lo hanno abbracciato e celebrato per la sua straordinaria prestazione. Sommer è poi andato sotto la curva nerazzurra a prendersi i meritati applausi, mentre nello stadio Meazza rimbombava il suo nome.
«Una partita irreale del portiere svizzero, autore di parate da autentico campione. La prima, allucinante, su Eric Garcia: porta sguarnita, tifosi blaugrana già esultanti ed ecco, l'intervento da gatto. Poi tante parate, tante meraviglie, fino all'incredibile parata al 9' del secondo tempo supplementare. Non Messi, ma Yamal: sempre di sinistro, imprendibile, impossibile parare. E invece. Invece la parata della storia, per salvare il risultato, ancora e ancora», si legge su Inter.it.
Nell'intervista post-partita, il portiere ha palesato tutta la sua emozione: «Sono molto felice. Una partita incredibile. La squadra ha fatto qualcosa di incredibile questa sera. L’ultima è stata una parata speciale (quella su Yamal). La ricorderò per tutta la vita», ha dichiarato ai giornalisti.
Gli elogi al portiere svizzero hanno inondato i social. I compagni di squadra Nicolò Barella e Davide Frattesi gli hanno scritto un semplice «ti amo», mentre vari utenti si sono sbizzarriti, ad esempio proponendolo come nuovo papa in vista del conclave o facendo giochi di parole sul suo cognome, da «Sommer is magic» a «Sommer tutto l’anno», e via discorrendo. Per l’Inter e il suo estremo difensore è stata una notte indimenticabile. E questa volta il mondo del pallone non si è inchinato di fronte a un campione spagnolo o brasiliano, ma davanti a un ragazzo dagli occhi di ghiaccio che arriva da un Paese di neve e laghi.