Calcio

La Serie A e la sua passione per gli allenatori usa e getta

La prossima stagione, le panchine delle prime quattro potrebbero cambiare - Conte blocca il mercato, Inzaghi vede il Golfo ma sogna una squadra da rilanciare
L’allenatore del Napoli Antonio Conte osannato dopo la conquista dello scudetto. © epa/ciro fusco
Stefano Olivari
27.05.2025 06:00

La prossima stagione tutte le prime cinque classificate della Serie A potrebbero avere un allenatore diverso: dalla Roma quinta con Ranieri che sceglierà il suo successore, proseguendo con la Juventus quarta con il traghettatore Tudor, l’Atalanta dello scontento Gasperini terza, l’Inter di un Simone Inzaghi con offerte arabe e soprattutto il Napoli di Antonio Conte fresco di scudetto. Proprio Conte con la decisione riguardante il suo futuro darà il via a quello che nelle interminabili estati degli anni Settanta e Ottanta si definiva «valzer degli allenatori».

Il momento delle scelte

Dopo la megafesta di ieri per le strade di Napoli oggi Conte e De Laurentiis si incontreranno negli uffici del produttore cinematografico (si fa per dire: non fa un film dal 2021 e la sua unica attività è ormai il Napoli) a Roma per fare il punto sul futuro. Niente che allenatore e presidente non si siano già detti negli scorsi mesi e addirittura anche domenica a Ischia, dove si sono visti a pranzo con le rispettive famiglie, però adesso il periodo delle indiscrezioni fatte filtrare dai giornalisti amici è finito e bisogna fare una scelta. Analogie e differenze con due anni fa: anche Spalletti lasciò dopo uno scudetto, sia pure vinto dominando mentre questo è stato figlio anche dei regali di Inter e Atalanta, ma aspettando la panchina della Nazionale che di lì a poco Mancini avrebbe liberato e non l’offerta di un club rivale del Napoli. Fra le varie offerte Conte è infatti tentato da quella della Juventus, tornando da vincitore dopo 11 anni in un posto che lasciò ugualmente da vincitore, anche se è consapevole che la situazione più facile sarebbe il Milan: buona rosa, ambiente reduce da una stagione disastrosa, nessuna coppa europea da giocare. Insomma, il Napoli dell’estate 2024, senza dimenticare che prima di firmare con De Laurentiis l’allenatore si era proposto al Milan, incassando il no di Ibrahimovic.

Aspettando una sua mossa

Nessuno è nella testa di Conte, che ha un contratto con il Napoli fino al 2027 da 12 milioni di euro lordi a stagione e che proprio per questo non ha preso impegni di alcun tipo con altri. Ma il fatto che De Laurentiis, che non lo libererà gratis, abbia già il piano B dice molto. Piano B che significa Massimiliano Allegri, a livelli di ingaggio contiani riproponendo così la staffetta dell’estate 2024, quando Conte pensava che quella Juventus avesse dato tutto, smentito dai cinque scudetti consecutivi (e due finali di Champions, torneo indigesto a Conte) di Allegri e da tutto il resto. I mal di pancia di Conte, che non ha mai abbandonato un progetto dopo un solo anno a meno che non lo abbiano cacciato, stanno insomma bloccando il mercato di tutti, non solo di Juventus e Milan ma anche dei grandi allenatori in cerca di una collocazione: da Mancini a Sarri fino appunto ad Allegri, senza contare i tanti considerati «da progetto», qualsiasi cosa voglia dire, come Farioli che si è dimesso dall’Ajax dopo la Eredivisie buttata.

Priorità Champions League

Situazione che tocca soltanto marginalmente Inter, Atalanta e Roma. La squadra nerazzurra fino a sabato sera, quando ci sarà la finale di Champions League a Monaco, vivrà in un’altra dimensione, ma questo non toglie che intorno a Simone Inzaghi si respiri un’aria da fine ciclo, dopo quattro anni di ottimi risultati e gioco, nonostante una società finanziariamente alla canna del gas che si è risollevata anche grazie a quanto fatto dalla squadra. L’offerta dell’Al-Hilal è enorme, 30 milioni netti a stagione, e ieri lo stesso Inzaghi ne ha ammesso l’esistenza, pur giudicando folle il parlarne prima di Inter-PSG. La curiosità è che uno dei mediatori della trattativa è il figlio (suo e di Alessia Marcuzzi) Tommaso, aspirante agente. La realtà è che l’allenatore a 49 anni è ancora troppo giovane e ambizioso per accettare una pensione dorata di questo tipo: preferirebbe una grande non italiana da rilanciare, l’ormai classico Manchester United, ai puri soldi o a un tardivo prolungamento con l’Inter, visto che l’offerta se la aspettava mesi fa. Il suo successore all’Inter? Allegri, se il Napoli non se lo prenderà prima.

Dea e Roma ci vedono chiaro

L’Atalanta è prigioniera di Giampiero Gasperini almeno quanto Gasperini è prigioniero dell’Atalanta: dopo aver annunciato l’addio l’allenatore ha fatto marcia indietro per mancanza di offerte adeguate, ma a questo punto è il club che vorrebbe cambiare pagina un anno prima della scadenza del contratto: da un divorzio con le buone potrebbe nascere una nuova chance di alto livello per Thiago Motta, dopo il fallimento alla Juventus. Chiara anche la situazione della Roma, dove Ranieri dopo la cavalcata che ha fatto sfiorare la Champions diventerà consigliere dei Friedkin: il primo consiglio è stato quello di strappare Fabregas al Como, e l’ambizioso catalano ne sarebbe anche contento. Peccato per la Roma che i proprietari del club lariano abbiano la potenzia finanziaria per comprare le altre 19 squadre di Serie A e metterle a giocare nel loro giardino. In ogni caso Ranieri andrà in semi-pensione, fino all’inevitabile richiamo in servizio da parte della patria giallorossa.

Nove panchine rinnovate

Si potrebbe arrivare a nove panchine cambiate fra le prime undici contando anche la Lazio (Baroni in rotta con Lotito già prima della fallita qualificazione alla Champions), il Milan con Conceiçao ai saluti in ogni caso, il Como se Fabregas sarà lasciato libero e anche il Torino dopo la sua ennesima stagione mediocre, con il vero colpevole, cioè il presidente Cairo, che ha messo nel mirino Vanoli. Tutto comunque inizierà, magari già oggi, soltanto con la «decision» di Conte, attesa almeno quando quella famosa di LeBron James.