La Svizzera vede l'America: il Mondiale è cosa fatta

Trovato l'accordo sui dazi, per la Svizzera la strada sembra oramai spianata. Uscendo dalla metafora, è oramai certo che i rossocrociati stringeranno la mano a Donald Trump, la prossima estate, in occasione dei Mondiali del 2026, in programma negli Stati Uniti, in Canada e in Messico. Il 4-1 sulla Svezia, a Ginevra, di fatto rende inutile il concomitante successo del Kosovo sulla Slovenia. Sì, il primo posto sinonimo di qualificazione è praticamente certo: basterà non incassare una goleada all'ultima curva del girone, contro il Kosovo appunto, per staccare ufficialmente il biglietto per la prossima Coppa del Mondo. Per intenderci, i kosovari dovrebbero batterci con un clamoroso 6-0. Impossibile, di fatto. Anche perché in tutto il girone la nostra nazionale, sin qui, ha incassato un solo gol.
Sostenuta dal suo pubblico, in uno Stade de Genève incredibilmente caldo, la Svizzera ha fatto subito la differenza. Imponendo il proprio gioco e, già al 13', trovando la rete dell'1-0. Discesa ubriacante di Ndoye sull'out di destra, finte e controfinte per liberarsi del difensore e cross, tesissimo, per un Embolo al solito pronto, se non prontissimo, per trasformare in oro il prezioso lavoro del compagno. Gol, gol, gol. Sulle ali dell'entusiasmo, i rossocrociati hanno continuato a macinare gioco. Partita in discesa? Nemmeno per idea: la Svezia, invero nella sua prima, vera sortita offensiva, poco dopo la mezz'ora (33') ha trovato l'1-1 con Nygren e con una certa complicità della retroguardia elvetica, a cominciare da Kobel. A quel punto, Ginevra ha assistito a un'altra partita, giacché la Svezia ha costruito altre occasioni dopo il pari.
Nella ripresa, la Svizzera suo malgrado ha continuato a commettere errori banali, tanto in impostazione quanto in copertura. Concedendo pericolose ripartenze all'avversario. Al 58', tuttavia, proprio un pasticciaccio svedese ha permesso alla Svizzera di beneficiare di un calcio di rigore per atterramento di Embolo. Un rigore, a dire il vero, non proprio solare. Di Xhaka, al 60', la trasformazione: 2-1. Gol, gol, gol. Sempre Embolo, immediatamente dopo il ritrovato vantaggio, si è letteralmente mangiato il possibile 3-1. Un'altra Svizzera, in ogni caso, nuovamente sostenuta a gran voce dai suoi tifosi. Al 75', i padroni di casa hanno messo in ghiaccio risultato e, in sostanza, qualificazione ai Mondiali con un missile di Ndoye su assist di Vargas: 3-1 e tanti saluti alla Svezia. Allo scadere, è pure arrivato il 4-1 di Manzambi. L'ennesima conferma che, di fatto, siamo ai Mondiali.
