Verso svizzera-danimarca

Lo «Scorpione» ha ancora voglia di pungere

Da bomber del Milan a vice della nazionale scandinava: a tu per tu con Jon Dahl Tomasson
Jon Dahl Tomasson, a sinistra, riceve i complimenti di Clarence Seedorf dopo un gol al PSV Eindhoven in Champions. L’ex Milan oggi è vice di Hareide nella nazionale danese. (Foto Keystone)
Rocco Leonardi
26.03.2019 06:00

Fisico asciutto, tuta d’allenamento e scarpette in mano. Jon Dahl Tomasson ha smesso da un pezzo di fare male alle difese avversarie con il suo opportunismo letale, eppure – a vederlo così – sembrerebbe che il tempo si sia fermato agli anni Duemila. L’oggi quarantaduenne di Copenhagen, al termine una lunga e gloriosa carriera, il cui apice è il successo in Champions League datato 2003 con il Milan, è passato dall’altra parte della barricata, cominciando ad allenare. Con un sorriso smaliziato, da sempre il suo marchio di fabbrica, ci descrive il suo ruolo nello staff tecnico della nazionale danese: «Sono l’assistente del ct Age Hareide. Lui si occupa di determinate aree di sviluppo, io invece di altre. Poi ci confrontiamo, sempre con l’obiettivo di far crescere i ragazzi e di incamerare esperienza a livello tecnico. Non mi occupo in maniera particolare della fase offensiva. Il mio lavoro è più ad ampio respiro e mi permette di abbracciare nel quotidiano sfide sempre nuove».

Lo «Scorpione Bianco» – così era soprannominato dai tifosi rossoneri – ha le idee in chiaro su ciò che attenderà la Danimarca al Sankt Jakob Park di Basilea: «La Svizzera è un ostacolo molto difficile. Siamo però contenti di affrontarla al nostro primo impegno nel girone, per di più in trasferta. Non potevamo chiedere di meglio, davvero. Inizieremo subito con lo spirito e l’attenzione giusti. Alle difficoltà, secondo me, sono sempre legate opportunità interessanti. Siamo convinti del nostro potenziale e dico che lo dimostreremo sul campo,cercando di mandare in affanno gli elvetici».

Quasi seicento partite, più di duecento gol a livello di club e pure un’Europa League vinta nel 2002 con la maglia del Feyenoord sono un curriculum di tutto rispetto. Dall’alto della sua esperienza Tomasson prevede una fase di studio nei primi minuti della sfida con la Svizzera: «In partite così importanti, quando la posta in palio è alta, nessuno vuole scottarsi in avvio» racconta l’ex Milan. «Dovremo fare attenzione. I rossocrociati dispongono di molte armi per offendere. Riescono ad adattarsi a ogni avversario, interpretando differenti spartiti di gioco. Anche se mancheranno alcuni nomi importanti tra i nostri avversari, non potremo rilassarci affatto. Ho seguito il percorso della Svizzera sia nelle qualificazioni agli ultimi Mondiali, sia nella Nations League e so che dovremo farci trovare pronti sin dal fischio d’inizio».

Sarà certamente una sfida tattica, ma la Danimarca non si limiterà a difendere passivamente. Sentite Tomasson: «Reputo la Svizzera molto simile a noi. Per questo sarebbe sbagliato adattarci e non provare a sprigionare il nostro potenziale. Anche se in trasferta e all’esordio proveremo a fare la nostra partita, cercando di imporre le nostre idee di gioco. Solo così possiamo ambire a strappare punti importanti».

Le attenzioni sono tutte rivolte alla contesa di Basilea. Una battuta sulle annate d’oro trascorse a Milanello tuttavia è d’obbligo. Tomasson ricorda il Milan con affetto e nostalgia: «È stato un periodo fantastico per me» conclude l’ex bomber danese. «Sono onorato di aver giocato nel miglior club del mondo. Con i rossoneri mi sono tolto soddisfazioni davvero incredibili. Ora società e squadra stanno attraversando un periodo non facile, ma sono sicuro che ritorneranno ai livelli che competono al Diavolo. I giocatori ci sono. Serve solo tempo per acquisire fiducia e progredire passo dopo passo».