Calcio

Lugano, cogli l'attimo fuggente

I bianconeri, grazie alla vittoria contro il GC e alla sconfitta del Servette, hanno davanti solo lo YB - Mattia Croci Torti: «Dico ai ragazzi che è un’occasione che non possiamo perdere per entrare nella storia del club»
© KEYSTONE / PATRICK B. KRAEMER
15.04.2024 06:00

In un video pubblicato sui social media del Lugano la settimana scorsa, i bianconeri erano chiamati a rivelare il loro film preferito. «L’attimo fuggente, interpretato da Robin Williams», è stata la risposta del Crus. Diretta da Peter Weir, la pellicola racconta la storia di un professore di letteratura che incita i suoi alunni a non sottomettersi alle aspettative altrui, nonché a «cogliere l’attimo» e non lasciarsi sfuggire le occasioni dalle mani. Suona famigliare? Ma certo. Nella metafora calcistica, gli addetti ai lavori si aspettano che lo Young Boys vinca il campionato. E poi c’è lui, Mattia Croci-Torti, che non ci sta e incita i suoi ragazzi a sfruttare questo momento positivo. «Sicuramente mi rivedo nel personaggio di Robin Williams, alias il prof. Keating, e ha toccato molte delle mie emozioni», racconta il Crus. «Se penso a ciò che cerco di fare giornalmente, è proprio far capire che abbiamo davanti a noi un’opportunità che non possiamo perdere, che possiamo inseguire tutti insieme per entrare nella storia di questo club. Siamo ancora in gioco in due competizioni: non possiamo avere rimpianti e dobbiamo dare tutto ciò che abbiamo. È un’impresa folle che possiamo provare a realizzare vincendo tutte le rimanenti partite».

Altri tre punti

La rincorsa del Lugano alla vetta della Super League è proseguita sabato al Letzigrund. Contro il Grasshopper dell’ex Marco Schällibaum, succeduto in settimana a Bruno Berner, i ticinesi hanno sbloccato la gara al decimo minuto con il rigore realizzato da Celar. In controllo totale dell’incontro per settanta minuti, i bianconeri hanno poi rischiato di rovinare il lavoro svolto solo nell’ultimo quarto d’ora di gara, complice l’espulsione di Belhadj. «Ma per fortuna la squadra è rimasta concentrata ed abbiamo conquistato i tre punti», ha commentato Sabbatini dopo il novantesimo. «Una volta rimasti in dieci, temevamo soprattutto le palle ferme. Sapevamo che potevano farci male lì. Nonostante loro fossero in un momento di difficoltà, non volevamo sottovalutarli: per noi era storicamente un campo difficile, sul quale poche volte negli ultimi anni avevamo raccolto dei risultati positivi». Contro le cavallette, in effetti, il Lugano in questa stagione non era ancora riuscito a strappare i tre punti.

Oh mio Capitano

Se la scena più celebre del già citato film «L’attimo fuggente» vede gli studenti salire sui banchi e invocare «Oh Capitano, mio Capitano!», viene da pensare anche all’altro capitano dei bianconeri, quello con la fascia al braccio. A Jonathan Sabbatini. Nella striscia di otto risultati positivi consecutivi del Lugano, l’uruguaiano è partito da titolare in sole due occasioni, ed è chiamato al ruolo di leader anche dentro lo spogliatoio. «Io mi sono sempre comportato nello stesso modo, fin da prima di diventare capitano», chiarisce lui. «Non penso dunque che il mio ruolo sia davvero cambiato. Chiaramente, nessuno è contento di non giocare, ma devo dimostrare di avere la giusta mentalità anche fuori dal campo. Perché quando tocca a me scendere sul terreno, voglio che il mio compagno in panchina abbia altrettanto la testa giusta. Penso che se il Lugano, in questo momento, stia ottenendo dei risultati positivi, sia anche merito di questa mentalità positiva».

«Piedi per terra»

La domenica di Super League ha invece sorriso a metà ai ticinesi. In primo luogo, si è concretizzato il sorpasso in classifica ai danni del Servette, sconfitto per 2-1 dal Basilea. Poi, è arrivata la vittoria dello Young Boys: sotto per 1-2 alla pausa, i bernesi hanno fatto la differenza al rientro dagli spogliatoi, siglando tre reti in sei minuti per il definitivo 4-2. Di riflesso, hanno dunque prontamente ristabilito i sei punti di distacco dal Lugano. «I gialloneri sono comunque davanti a noi, e siamo obbligati a sperare che compiano alcuni passi falsi», aveva già lucidamente analizzato ancora Sabbatini nella pancia del Letzigrund. «Loro restano dunque i favoriti. Noi dobbiamo rimanere con i piedi per terra e concentrarci già sulla prossima partita». Per recuperare i punti che li separano dal primo posto, ai bianconeri restano ancora la sfida con il Losanna e i cinque turni del Championship group. Oltre agli scontri diretti con Young Boys e Servette, i ragazzi di Croci-Torti se la vedranno anche con Winterthur, Zurigo e San Gallo, ora certi del posto tra le prime della classe. Sei sfide per cercare di agguantare un’occasione che forse si presenta solo una volta nella vita. Per agguantare, un attimo fuggente.

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