Calcio e inclusione

Lugano e FTC insieme a Sementina

Amichevole speciale domenica – Daniele Russo: «Una giornata arricchente»
Alcuni momenti della partita fra Lugano Special Needs e FTC. © CdT/Gabriele Putzu
Marcello Pelizzari
16.10.2019 06:00

C’era anche Daniele Russo a Sementina, domenica. Oggi calciatore del Bellinzona, in passato ha vestito le maglie di Chiasso, Lugano, San Gallo e Winterthur. Ha alle spalle 31 partite in Super League e 111 in Challenge. Ma un’esperienza come questa, spiega, non l’ha mai provata. Si è divertito, ha insegnato e, soprattutto, ha imparato.

La base è l’amicizia

L’idea di una partita fra una formazione special needs del Lugano e una selezione della Federazione ticinese di calcio (FTC) – chiamiamola dream team – è nata grazie all’amicizia fra Boris Angelucci e Livio Bordoli. Il primo è l’allenatore dei bianconeri, a suo tempo già vice di Davide Morandi in Challenge; il secondo per contro è il responsabile tecnico della FTC, organizzazione che nel 2019 ha soffiato su cento candeline.

Quanto impegno

Il programma? Una partita con un formato particolare (tre tempi da venti minuti, di cui l’ultimo a squadre miste), poi una grigliata per fare gruppo, parlarsi e confrontarsi. Due le parole d’ordine: inclusione e divertimento.

«Così è stato» conferma Russo, felicissimo di aver vissuto una domenica diversa e, appunto, speciale. «È stato bello vedere quanto impegno e quanto entusiasmo mettessero questi ragazzi. E mi è piaciuto tanto l’approccio di Boris, il loro allenatore».

Gesti pregevoli

Ancora Russo: «La partita? È stata bella, avvincente. Parlo da sportivo: vedere persone con disabilità compiere gesti tecnici così pregevoli, beh, è stato incredibile. È stata una giornata spettacolare, anche grazie alle condizioni meteo eccezionali».

Daniele Russo aveva fatto un’esperienza di questo tipo nel 2012, nel corso della sua prima parentesi con la maglia del Bellinzona: «Stavolta, ho potuto vedere e capire ancora meglio cosa significa avere una disabilità e, poi, quanto sia importante favorire l’inclusione».

E come se l’è cavata il dream team della FTC? «Bene, anche se io ho dovuto correre come un matto per tutti. Avevamo in rosa diversi over 60, per cui il nostro stato di forma non era dei migliori».

Squadre miste

Alla giornata, resa possibile grazie al Progetto Avventuno e alla collaborazione dell’AC Sementina, c’erano fra gli altri Silvano Beretta e Angelo Elia. Oltre, appunto, a Russo. «Mi è piaciuta l’idea di mischiare le squadre nel terzo tempo» fa notare il difensore granata, classe 1985. «Ho potuto dire la mia, fare un po’ da tramite e trasmettere la mia esperienza sul campo. Non è stato evidente, è chiaro. L’importante ad ogni modo è che alla fine si siano divertiti tutti. Giornate di questo tipo fanno bene». Di più, ad occuparsi delle cure pre e post partita c’era una massaggiatrice con sindrome di down. «Ha fatto i massaggi a tutti, anche quello è stato un grande segnale lanciato dalla giornata». Fra i più soddisfatti, ci è stato riferito, Beretta.

Nomi da annotare

Sul fronte della FTC, invece, mister Livio Bordoli si è annotato alcuni nomi interessanti schierati dall’amico Boris Angelucci. Nomi che un domani potrebbero venire inclusi nei campionati organizzati dalla Federazione.

«In effetti ci sono dei profili che potrebbero tranquillamente giocare in Quarta Lega» dice a tal proposito Angelucci. Già, del resto una delle parole chiave era inclusione. E l’idea di un’iniziativa simile è proprio quella di creare un ponte.

E il domani?

Il Lugano Special Needs aveva fatto il suo esordio in agosto, nell’ambito dell’Helvetia Cup a Cornaredo. Ora, è tornato in campo per i cento anni della FTC. In futuro, questa squadra e il tema dell’inclusione troveranno ulteriori spazi? È certo che ci saranno altre attività in collaborazione con la FTC.