Il caso

Mario Rosas e un caso spinoso: in Svizzera non può allenare

Dai controlli effettuati dalla Federazione svizzera è emerso che il suo patentino, peraltro solo UEFA A, è stato revocato – L’ASF: «Ci è stato indicato che il tecnico è Benavente, ma manca l’assistente – Rosas? Non può nemmeno sedersi in panchina»
L’ex calciatore del Barcellona non ha le carte in regola per ricoprire un ruolo nello staff tecnico del club granata. © CdT/Gabriele Putzu
Nicola Martinetti
23.10.2023 22:08

«Siamo lieti di presentare ufficialmente il nuovo allenatore dell’AC Bellinzona: Mario Rosas Montero». Così, lo scorso 3 ottobre, la società granata annunciava l’approdo al Comunale del successore di Sandro Chieffo. E con lui, il resto del suo staff tecnico, tutto di marca spagnola: Manuel Benavente (direttore tecnico) e Diego Megias Navarro (preparatore atletico). Il quadro, insomma, pareva chiaro. Ben delineato, anche. Invece, appena una ventina di giorni più tardi, il club sopracenerino si trova ora nuovamente impantanato in una situazione complicata. Con le attenzioni di tutti, una volta di più, focalizzate sulla panchina granata. 

Un primo campanello

Già, perché nel frattempo qualcosa è cambiato. O meglio, è emerso. Tanto che nell’ultima sfida di campionato contro lo Sciaffusa, Rosas - precauzionalmente - non si era neppure presentato a bordocampo. La società granata, per voce del suo CEO Pablito Bentancur, aveva fornito la sua spiegazione dell’accaduto. «Abbiamo di recente ricevuto una richiesta da parte della Swiss Football League, in cui ci veniva chiesto di poter regolarizzare il patentino di Mario Rosas. Ci stiamo dunque muovendo in questo senso. Ecco il motivo della sua assenza. Tornerà molto presto, ci auguriamo già per la prossima partita». Voilà. Tutto chiarito? Beh, non proprio. Sì, perché da noi interpellata, l’Associazione Svizzera di Football (ASF) - in realtà è questo l’organo che gestisce le questioni inerenti gli allenatori - ha fornito una lettura differente della situazione. Esponendo una costellazione completamente diversa.

Nodi nel pettine spagnolo

Il tutto, val la pena sottolinearlo, scaturisce dai controlli di routine che l’ASF esegue ogni qualvolta un club effettua un cambio di allenatore. Se l’avvicendamento concerne un tecnico con un diploma conseguito all’estero, infatti, il dipartimento allenatori della Federazione prende contatto con la controparte del Paese in questione, per verificare la regolarità dei documenti presentati. «Nel caso specifico dell’AC Bellinzona - ci spiega l’ASF -, lo scorso 6 ottobre la società ci ha informato di aver ingaggiato Manuel Benavente come allenatore principale e Mario Rosas come suo assistente». Il che, doverosa osservazione, già di per sé rappresenta - come suggerivamo - una costellazione ben diversa rispetto a quanto indicato nel comunicato ufficiale apparso sul portale della società granata appena tre giorni prima. Ma non è tutto. «Dopo aver preso contatto con la Federazione spagnola (Paese in cui Rosas e Benavente hanno conseguito i loro diplomi, ndr), la stessa ci ha inviato la sua replica nel corso della pausa internazionale. Dai controlli è emerso che il patentino UEFA Pro di Manuel Benavente è valido, mentre quello UEFA A di Mario Rosas è stato revocato». Ahia. Di fatto, dunque, Rosas non è mai stato in possesso di una licenza per poter allenare in Challenge League. E il patentino da lui conseguito, che qualora fosse stato valido gli avrebbe quantomeno permesso di fungere da assistente, non è più considerato valevole.

Nessuna concessione

In occasione del successo per 2-1 ottenuto ad Aarau lo scorso 8 ottobre, prima della pausa, il sito della Swiss Football League aveva effettivamente indicato il nome di Manuel Benavente quale allenatore principale del Bellinzona. Ed essendo che l’ASF non aveva ancora ricevuto risposta dalla controparte spagnola, Mario Rosas aveva potuto accomodarsi a sua volta sulla panchina granata. Lo status quo, ora che la Federazione elvetica è entrata in possesso di tutti gli elementi necessari, è tuttavia cambiato. Così, va da sé, come la sua posizione in merito all’ex calciatore del Barcellona: «Dopo aver ricevuto la risposta della Federazione spagnola, abbiamo informato il Bellinzona che - con effetto immediato - in Svizzera a Mario Rosas non è concesso ricoprire il ruolo di allenatore, di assistente o qualsiasi altra mansione all’interno del club. Inoltre non gli è permesso sedersi in panchina in occasione delle partite». La situazione, insomma, è chiara. Ed è peraltro stata recentemente ribadita all’ACB, dopo un secondo confronto con la controparte iberica. «Su domanda della società sopracenerina, abbiamo chiesto ulteriori chiarimenti alla Federazione spagnola, che hanno portato al medesimo esito. Abbiamo allora nuovamente riportato la questione all’attenzione del Bellinzona, chiedendo ai granata di indicarci in forma scritta entro domani, martedì 24 ottobre, il nome di un altro assistente allenatore».

Quali scenari per il futuro?

A questo punto, ipotizziamo, tale carica verrà verosimilmente assegnata all’attuale preparatore atletico Diego Megias Navarro, a sua volta - pare - in possesso di un patentino UEFA Pro. Resta tuttavia da determinare come verrà risolta la questione concernente Mario Rosas, l’uomo scelto per rilanciare le sorti di Tosetti e compagni dopo l'addio di Sandro Chieffo. La posizione dell’ASF, in tal senso, non sembra lasciare margini di manovra. Se così fosse, la permanenza dell’iberico nella capitale potrebbe presto giungere al capolinea. Aggiungendo un altro, spiacevole capitolo all’ormai corposa e travagliata saga degli allenatori granata. Senza dimenticare che le conseguenze per l’episodio, comprese eventuali penalizzazioni, non sono ancora del tutto state escluse dagli organi competenti. «Al momento non è possibile dire nulla in merito ad eventuali conseguenze» ci ha spiegato l’ASF, chiudendo il suo commento in merito a un caso, quello di Rosas, che rimane spinoso.

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