Calcio

«Mi ha avvertito Platini, poi ho pianto»

Zbigniew «Zibì» Boniek ricorda l’ex compagno e amico Paolo Rossi: «Ho perso una persona speciale»
Paolo Rossi e Giovanni Trapattoni dopo la Coppa dei campioni conquistata nel maggio del 1985. ©AP/Archivio
Massimo Solari
10.12.2020 18:03

Prima avversari, poi compagni. Infine amici. Zbigniew Boniek e Paolo Rossi hanno condiviso pagine indelebili della storia del calcio. Gli anni Ottanta, i Mondiali spagnoli, la Juventus di Giovanni Trapattoni. Emozioni e sensazioni fortissime, che riaffiorano a poche ore dalla scomparsa di «Pablito».

L’ex attaccante e allenatore polacco è affranto. Non si capacita della terribile notizia che ha reso ancor più buia la notte sul 10 dicembre. «Non ho parole» ci dice «Zibì». I primi a riferire della morte dell’eroe del Bernabeu sono stati alcuni portali italiani, un’ora dopo mezzanotte. «Io l’ho saputo in mattinata: mi ha avvisato Michel Platini alle 7.30» spiega Boniek. E poi? «E poi ho pianto. Non sapevo del male che affliggeva Paolo».

Con Rossi, alla Juve, il polacco vinse praticamente tutto: lo scudetto, due coppe Italia, una Coppa delle coppe, la Supercoppa UEFA. E infine lei, la Coppa dei campioni nella terribile serata dell’Heysel, oramai 35 anni fa. Solo tre anni prima i due si contendevano sul campo la Coppa del mondo: nella fase iniziale del torneo e poi nella semifinale decisa dalla doppietta del futuro campione azzurro e pallone d’oro.

Boniek però non si sofferma sui traguardi sportivi. No, «Zibì» pone l’accento sul percorso. «Insieme abbiamo trascorso degli anni bellissimi» afferma, ancora scosso. A emergere, dunque, è l’uomo e non il calciatore. L’animo e la sensibilità di Rossi più che il suo ricchissimo palmarès. «Paolo, semplicemente, era una brava persona. Una persona speciale». Altro, Zbigniew Boniek, non si sente di aggiungere.

A riassumere il dolore provato così come l’intensità del legame che lo univa a «Pablito» è così il messaggio consegnato a Twitter. E, nonostante tutto, accompagnato da una foto spensierata insieme a Platini, Tardelli e Cabrini. «Lo ammetto: piango. Con te non solo ho vinto, ma anche vissuto». Prima avversari, poi compagni. Infine amici. «Veri» precisa «Zibì».