Calcio e ambiente

Mondiali in Qatar neutrali per clima: la FIFA l'ha sparata grossa

La Federazione calcistica internazionale ha falsamente affermato che la competizione del 2022 era «neutrale dal punto di vista climatico»: la Commissione svizzera per la Lealtà (CSL) ha approvato ricorsi sull'argomento provenienti da cinque nazioni
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Ats
07.06.2023 15:00

La FIFA ha falsamente affermato che i Mondiali di calcio 2022 in Qatar erano neutrali dal punto di vista climatico. La Commissione svizzera per la Lealtà (CSL) ha approvato ricorsi sull'argomento provenienti da cinque nazioni.

Dopo una procedura complessa e onerosa la Seconda Camera della CSL ha approvato tutti e i cinque ricorsi provenienti da Svizzera, Francia, Belgio, Regno Unito e Paesi Bassi, scrive oggi in una nota l'organizzazione di autocontrollo sulla comunicazione commerciale.

La CSL sottolinea in particolare come nell'ambito della sua comunicazione la Federazioni internazionale di calcio (FIFA) abbia «utilizzato in parte affermazioni assolute dando così l'impressione, errata e fuorviante, che i Mondiali di calcio 2022 in Qatar fossero neutrali dal punto di vista climatico e delle emissioni di CO2 già prima dell'inizio del torneo e durante il suo svolgimento».

L'onere della prova spetta in ogni caso all'azienda che pubblicizza, scrive la CSL. Secondo l'opinione della Seconda Camera, nel presente procedimento, la FIFA non è stata in grado di fornire le prove richieste.

Più in dettaglio, la FIFA affermava di avere già compensato preventivamente le emissioni stimate di 3,63 milioni di tonnellate di CO2. La Federazione ha inoltre ripetutamente promesso di compensare completamente le emissioni che sarebbero state calcolate in modo definitivo in un secondo momento, ma non ha dimostrato la compensazione delle emissioni.

La CSL raccomanda alla FIFA di rinunciare in futuro a ripetere le affermazioni contestate «a meno che non sia in grado di fornire la prova completa del calcolo di tutte le emissioni di CO2».

È una «decisione storica», afferma Raphaël Mahaim, uno degli avvocati dei ricorrenti, il quale sottolinea come in Svizzera non esista un'autorità che sorvegli il cosiddetto «greenwashing».

La commissione ha riscontrato una violazione della legge sulla concorrenza sleale, «che è un possibile reato penale», osserva Mahaim. «Valuteremo quindi se sia il caso di procedere con una denuncia penale», ha detto a Keystone-ATS.

La FIFA, da parte sua, ha venti giorni di tempo per presentare ricorso. Nella sua presa di posizione trasmessa alla CSL, la FIFA affermava che i consumatori non sono stati in alcun modo ingannati. A suo avviso, la neutralità climatica dei Mondiali di calcio 2022 è in linea con i fatti e può essere monitorata, dato che un rapporto sarà pubblicato nel corso del 2023. La FIFA contesta inoltre il fatto che le affermazioni in questione siano pubblicitarie.