Nations League: la Svizzera vuole riscoprirsi grande

PORTO – Ci sarà anche il VAR, a Porto e Guimaraes, in occasione della primissima fase finale della Nations League. Dal canto suo, la missione della Svizzera è chiara: mettere le mani sul nuovo trofeo, assicurarsi i milioni in palio e, non da ultimo, riaffermare il suo status di grande nazionale. La squadra elvetica è atterrata con un’ora di ritardo a Porto per un problema ai bagagli, trovando un clima fresco all’arrivo. In serata l’allenamento al centro sportivo Gaia.
Occasione dopo la Russia
Undici mesi dopo l’ottavo con la Svezia ai Mondiali russi, Vladimir Petkovic e i suoi ragazzi possono finalmente scrivere la storia. Con un successo mercoledì sera contro il Portogallo e un altro, domenica, contro l’Inghilterra o l’Olanda i rossocrociati giustificherebbero l’ottavo posto nel ranking FIFA. E darebbero un taglio netto con il passato fatto di eliminazioni agli ottavi (tre consecutive dal 2014 al 2018).
Eppure, il compito che attende la Svizzera è di quelli complicati. In semifinale ci sarà sua maestà CR7 o meglio Cristiano Ronaldo. La stella dei lusitani vorrà chiudere in bellezza una stagione fra luci e ombre: ha vinto lo scudetto con la Juventus, sì, ma è uscito ai quarti di Champions contro l’Ajax. Il suo stato di forma, dicono, è buono se non addirittura eccellente.
A secco da 50 anni
Di più, l’ultimo nostro successo in Portogallo è datato 16 aprile 1969. Georges Vuilleumier firmò una doppietta nel 2-0 che, ahinoi, non ci spalancò le porte del Mondiale messicano. L’ultimo confronto, nell’ottobre del 2017, la «finale» del girone di qualificazione per Russia 2018, evoca brutti ricordi: la Svizzera rimediò una figuraccia e perse, oltre alla partita, il primo posto del gruppo. «Purtroppo ci nascondemmo» ammette, oggi, Haris Seferovic. Sarà lui, la punta del Benfica, la nostra speranza. Più di un Granit Xhaka in netta difficoltà ultimamente all’Arsenal o di un Xherdan Shaqiri finito un po’ nel dimenticatoio a Liverpool.
Nuovi leader in arrivo
Senza Stephan Lichtsteiner, il cui avvenire in maglia rossocrociata dipenderà dalla scelta che farà dopo un’esperienza non proprio felicissima all’Arsenal, le Final Four di Nations League dovrebbero permettere ad altri giocatori di emergere quali leader della squadra. Pensiamo in particolare a Remo Freuler, fra gli artigiani della qualificazione alla prossima Champions dell’Atalanta, come a Edimilson Fernandes fresco di passaggio al Magonza. Toccherà a loro, in particolare, prendere in mano la manovra rossocrociata assieme al citato Xhaka.
Soldi per il movimento
Il formidabile successo contro il Belgio (5-2) del 18 novembre scorso a Lucerna ha già garantito alla Svizzera entrate per 7 milioni e mezzo di euro. In Portogallo, gli elvetici potranno guadagnarne altri 3 e mezzo. Solo la semifinale ne varrà 2. Nel momento in cui il presidente dell’Associazione svizzera di football, Peter Gilliéron, sta per cedere la sua poltrona al successore Dominique Blanc, questi milioni extra non possono che fare bene al movimento.