Le pagelle

Non si salva nessuno: ma Hajdari si faccia un esame di coscienza

Diamo i voti ai bianconeri dopo il kappaò casalingo contro il Basilea
©Gabriele Putzu
Massimo Solari
10.05.2025 23:47

Sebastian Osigwe 3,5

Cinque gol sono un passivo pesantissimo. Non è mai il principale colpevole, ma nemmeno quello che ci mette una pezza.

Lukas Mai 3

Si fa bruciare da Ajeti. E non è l’unica pecca del suo match, meno pulito del solito anche in fase d’impostazione.

Albian Hajdari 2,5

Prestazione ottima sino al 48’, quando Shaqiri gli fa fare la figura del fesso. Da lì in poi annega.

Ayman El Wafi 3,5

Forse poteva fare di più sul traversone da cui nasce l’1-1 renano. Soffre la velocità di Traoré.

Mattia Zanotti 3

Rimette il turbo e il Lugano è subito avanti. Già, peccato che al 51’ s’inceppi imperdonabilmente regalando la terza al Basilea.

Antonios Papadopoulos 3,5

Rispolverato in mediana, non delude per 45’. Poi - con il Basilea in 10 e Shaqiri uscito dai suoi radar - viene superato dagli eventi come i compagni.

Anto Grgic 3,5

Un paio di palloni persi malamente e - tolto il solito rigore trasformato - tante scelte così così. Il tutto nel quadro di una prova in cui spreca molte energie in fase di contenimento.

Yanis Cimignani 3

Due giocate sbagliate, poi una giusta. E così ancora e ancora. Il saldo del suo match, va da sé, è in perdita.

Uran Bislimi 3,5

Il gol immediato sembra infondergli una certa serenità. Quasi troppa, perché con il passare dei minuti sparisce dalla partita.

Renato Steffen 3,5

Fra i migliori nel primo tempo, per lucidità e temperamento. Non lascia alcun segno dopo la pausa.

Georgios Koutsias 3

Prenda nota dall’ex compagno dei Chicago Fire, infallibile a ogni occasione. Lui, invece, ne ha almeno tre nitide e le spreca tutte.

Hicham Mahou 3,5

Mezz’ora di uno contro uno insistito. Poco altro.

Roman Macek 4

Ha il merito di procurarsi il rigore che vale l’inutile seconda rete. Dudic, debolissimo, voleva privarlo anche di quello.

Zachary Brault-Guillard 3,5

È tutta una rincorsa.

Ignacio Aliseda e Shkelqim Vladi s.V.

Mattia Croci-Torti 3

Fino a pochi mesi fa era la kryptonite di Celestini. Già. La lezione subita ieri dall’ex collega, invece, se la ricorderà per molto, molto tempo. E no, inchinarsi di fronte alla classe immensa di Shaqiri non basta. Dopo un primo tempo solido e degno, è incomprensibile come trasformi la superiorità numerica in un handicap.