Padula abbraccia il Basilea: «Incredibile»

Andrea Padula, nato a Mendrisio il 4 aprile 1996, è un nuovo giocatore del FC Basilea. Wow! Proprio così, il giovane ticinese si è legato ai renani addirittura sino al 2023. Un contratto importante, per un calciatore che ambiva alla Super League ma forse non così presto. «È incredibile, un sogno che si avvera» ammette il diretto interessato, 104 partite in Challenge League con le maglie del Chiasso e del Wil. Proprio ai sangallesi Padula era approdato a inizio anno con un bagaglio carico di entusiasmo e ambizioni. «Quando ho lasciato i rossoblù per il mio ex club mi sono posto un obiettivo semplice: fare il meglio possibile. E, in effetti, la scorsa stagione le cose sono andate molto bene. Detto ciò non mi aspettavo di compiere il salto di categoria e soprattutto di raggiungere un simile club in così poco tempo». Merito, anche, di colui che negli scorsi giorni ha effettuato il suo stesso viaggio. Parliamo di Ciriaco Sforza, neotecnico dei renani e, appunto, ex Wil. «Sicuramente - precisa Padula - l’approdo di Sforza al St. Jakob ha favorito il mio ingaggio. Devo anche ringraziare il mio agente Tommaso Manicone. A dirla tutta il trasferimento era un tema già da diverse settimane». Ma quanto è importante ritrovare subito un allenatore che crede in te? «Un vantaggio, certo, anche se ora dovrò dimostrare di meritarmi questi colori. No, onestamente non voglio pormi obiettivi, se non quello del duro lavoro».
Padula sbarca a Basilea in un periodo complicato. Il cambio in panchina (per lui un bene, va da sé) ma anche le turbolenze societarie e una stagione - la scorsa - da dimenticare. «La pressione c’è, inutile negarlo» indica l’ultimo arrivato. «In una piazza simile è lecito attendersi risultati. Ecco perché, e mi ripeto, l’unica strada da percorrere è il lavoro quotidiano». Pane, questo, da condividere assieme a nuovi compagni e in una realtà ben differente da quella in parte anonima della Challenge League. «Ho grande rispetto per coloro che fanno parte dello spogliatoio da diversi anni. Parliamo di giocatori che hanno scritto la storia del club, rendendosi protagonisti anche in Nazionale. Da parte mia, come sempre, cercherò di dimostrare il mio valore. Perciò non vedo l’ora del primo allenamento tra poche ore».
Già, Andrea Padula si gode il presente. Frutto, tuttavia, di un chiaro percorso. «Se guardo indietro scorgo tanta, tantissima gavetta. In un mondo, per altro, che non ti regala niente. In questo senso dunque interpreto il passaggio al Basilea come una ricompensa per i tanti sacrifici fatti in passato». I sacrifici di un ragazzo nato in terra momò, cresciuto a Lugano e formatosi nel Team Ticino. «Vestire la maglia dei renani è il sogno di ogni bambino svizzero che gioca a calcio ed essere arrivato a questo punto penso rappresenti un bel messaggio anche per molti ragazzi ticinesi» sottolinea Padula. Lui, 24 anni, ce l’ha fatta. E, fino alla fine, continua a ripeterlo: «È davvero qualcosa di incredibile».