Calcio

Per la Juventus ribaltare il verdetto sarà difficile

La Corte d’Appello della FIGC ha emesso la sua sentenza prima del match contro l’Empoli: si complica la corsa all’Europa dei bianconeri, ora settimi a due turni dalla fine
© REUTERS/MASSIMO PINCA
Nicola Martinetti
22.05.2023 23:27

L’«inchiesta Prisma», iniziata nell’autunno del 2021, potrebbe aver conosciuto una svolta decisiva. Facciamo il punto della situazione.

Perché la Juventus viene penalizzata?

La penalizzazione inflitta al club bianconero, ovvero la sottrazione di 10 punti nell’attuale classifica di Serie A, concerne la nota vicenda del «caso plusvalenze». Nello specifico, la società piemontese è stata formalmente accusata e poi condannata per aver arbitrariamente «gonfiato» il valore dei cartellini di determinati giocatori in svariate operazioni di mercato, messe a bilancio in un periodo compreso tra il 2019 e il 2021. Il club ha appunto sfruttato il meccanismo economico delle plusvalenze, che di per sé non costituisce un reato, per aggiustare i già citati bilanci senza muovere reali flussi di denaro. Un escamotage ovviamente proibito, imputato al vecchio gruppo dirigenziale dei torinesi, che nel frattempo dietro le scrivanie hanno aperto un nuovo ciclo.

Come si è sviluppata la vicenda, nel corso degli anni?

La prima data significativa è quella del 26 novembre 2021, giorno in cui la Guardia di Finanza ha perquisito le sedi del club a Torino e Milano, in cerca di documenti concernenti i bilanci e la compravendita di giocatori, per il periodo citato in precedenza. L’inchiesta seguente, denominata «Prisma», è poi stata suddivisa in due filoni:uno legato al «caso plusvalenze», l’altro al caso «manovra stipendi». Dopo una fase iniziale, costellata da nuove perquisizioni e interrogatori - anche ai giocatori -, il 15 aprile del 2022 la Juventus, così come altre 10 squadre e i rispettivi dirigenti, è stata inizialmente prosciolta in primo grado dal Tribunale nazionale federale. La motivazione?«Non esiste un metodo unico o oggettivo per arrivare a stabilire il reale valore di un calciatore». Il 22 dicembre dello stesso anno, tuttavia, con l’avvento di nuovi documenti probanti, la Federazione italiana (FIGC) ha deciso di richiedere la revoca della precedente sentenza, rivolgendosi alla sua stessa Corte federale. Nello specifico, il procuratore Giuseppe Chinè ha richiesto 9 punti di penalizzazione per il club e diversi mesi di inibizione per i dirigenti incriminati. Una richiesta che il 20 gennaio di quest’anno la Corte ha poi effettivamente accolto, comminando addirittura 15 punti di penalizzazione ai bianconeri. Inevitabile, la replica dei piemontesi è giunta sotto forma di ricorso presso il Collegio di Garanzia, che poco più di un mese fa - il 20 aprile - ha sospeso la già citata penalizzazione, in attesa di un nuovo processo presso la Corte federale d’Appello della FIGC, quello andato appunto in scena quest'oggi.

E adesso cosa succede?

Il verdetto ha avuto un duplice esito. Da un lato sono stati prosciolti sette ex dirigenti e consiglieri del CdA bianconero:Nedved, Venier, Garimberti, Hughes, Roncaglio, Marilungo e Vellano. Dall’altro, alla Vecchia Signora sono stati detratti 10 punti dall’attuale classifica di Serie A. Una sanzione che, unitamente al pesante k.o per 4-1 rimediato dai bianconeri a Empoli poco dopo la sentenza, ha addirittura fatto scivolare i piemontesi al settimo posto, a un punto dalla zona Europa e cinque dalla zona Champions. Con soli due turni di campionato rimasti, la Juventus - in precedenza saldamente tra le prime quattro - potrebbero dunque rimanere esclusa dal torneo continentale più prestigioso. Uno scenario a questo punto evitabile soltanto mediante una clamorosa rimonta sul campo, oppure grazie al positivo esito di un eventuale ricorso al Collegio di Garanzia presso il CONI, menzionato nel comunicato emanato dal club. Una possibilità comunque remota, stando agli addetti ai lavori. In tribunale, peraltro, la Juve dovrà comunque tornarci il prossimo 15 giugno, data in cui si terrà l’udienza in merito al secondo filone, denominato «manovra stipendi». Al proposito, sempre secondo gli addetti ai lavori, all’orizzonte si starebbe stagliando un possibile patteggiamento.

Al netto delle sanzioni prese in Italia, l’UEFA potrebbe a sua volta decidere di intervenire?

Il primo dicembre del 2022 la Federazione continentale si è di fatto chinata sulla vicenda, annunciando l’apertura di un’indagine presso il suo organo Club Financial Control Body. Sotto la lente degli inquirenti, va da sé, vi sono tuttora le potenziali violazioni delle norme sulle licenze per club e sul fairplay finanziario. A oggi un verdetto non è ancora stato emesso. Quello sentenziato dalla Corte federale d’Appello della FIGC potrebbe tuttavia avere un peso specifico ai fini dello stesso. Detto dei rapporti già poco idilliaci fra UEFA e Juventus in seguito alla nota vicenda della Superlega, non è da escludere un’eventuale sanzione concernente la partecipazione dei bianconeri alla prossima edizione delle coppe europee, in caso di qualificazione.

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